Far West nel mercato parallelo dei farmaci

di Carola Olmi

Il mercato parallelo dei farmaci è un pericolo per la salute degli italiani. Dopo la denuncia degli stessi farmacisti – attraverso la loro associazione di categoria Federfarma di Roma e Lazio – adesso ad accendere un faro è il Tribunale di Roma. Nel dispositivo di una apposita sentenza i magistrati hanno invitato Governo e Parlamento a intervenire al più presto, da un punto di vista normativo, sul problema della carenza e rarefazione di alcune categorie di farmaci. Un chiaro messaggio contro un business preoccupante. Sarebbero diversi, infatti, i grossisti e persino qualche farmacista che comprano medicinali destinati al mercato italiano per poi però rivenderli in mercati dove si guadagna di più, come Germania o Regno Unito. In questo modo i venditori arrotondano i loro margini, svuotando però i magazzini di medicinali spesso di grandissima importanza per la cura di patologie anche gravi. E non è raro che qualche paziente finisca per restare senza cure.

LA DENUNCIA
La vicenda del mercato parallelo era stata denunciata più di un anno fa dal presidente della Federfarma di Roma e del Lazio, Franco Caprino. Lo stesso che ha espresso piena soddisfazione per quanto stabilito dai giudici. Il Gip di Roma, pur archiviando la denuncia, ha sottolineato che “la rarefazione di determinate categorie di farmaci, quantitativamente inidonei a far fronte alle richieste dell’utenza, è conseguenza negativa di un assetto normativo carente e necessitante di interventi correttivi”. Come dire: il problema c’è e ha certamente rilevanza. Tocca adesso a tutta la filiera – dall’industria farmaceutica ai grossisti, ai distributori e ai farmacisti – fare in modo che i farmaci destinati al mercato nazionale restino in Italia, resistendo alla tentazione di rivendere questi prodotti in Paesi dove il prezzo del singolo medicinale può essere anche di gran lunga più remunerativo.

SEMESTRE EUROPEO
In tal senso, ha commentato il presidente di Federfarma, “ci auguriamo che l’Italia, come capofila del Semestre Europeo, possa davvero mettere mano ad una normativa che fino ad oggi ha avuto il grande demerito di danneggiare in primis i cittadini”. Tra i farmaci interessati dal mercato parallelo, ci sono infatti importanti farmaci antitumorali, antidepressivi, prodotti per il trattamento del morbo di Parkinson e dell’ipertensione e antiepilettici, broncodilatatori, anticoagulanti e farmaci per ridurre il colesterolo. Si tratta dunque di prodotti necessari a gestire patologie che possono comportare un pericolo immediato per la stessa vita dei pazienti. Farmaci la cui disponibilità deve essere continua e non si può ricorrere a ricerche lunghe e soprattutto senza certezza di reperire il prodotto prescritto in terapia. Di questo i farmacisti – con la loro denuncia – si sono fatti per primi parte diligente nel denunciare il problema. Tocca ora al buon senso del legislatore di mettere i giusti paletti perchè il fenomeno non prosegua.