Farmaci italiani venduti all’estero, interviene Gelli. Interrogazione del responsabile Pd per la salute. Federfarma Roma aveva presentato un esposto in Procura

I farmacisti italiani lo denunciano da mesi: in Italia moltissimi farmaci sono diventati introvabili. Una situazione che può mettere anche in pericolo di vita i pazienti con particolari patologie, tanto che l’associazione dei farmacisti di Roma aveva presentato nei mesi scorsi un esposto denuncia alla Procura della Repubblica della Capitale. Da allora, nonostante la promessa di una maggiore vigilanza da parte del Ministero della Salute non è cambiato nulla, come segnalato ieri dal quotidiano La Repubblica. Per questo il deputato e responsabile Sanità del Pd, Federico Gelli, ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute, affinché intervenga per fare chiarezza su questo problema. In gioco c’è la disponibilità di circa 300 farmaci che sparirebbero dalla distribuzione farmaceutica in diverse regioni del nostro Paese. I farmaci risulterebbero introvabili non a causa di problemi di produzione ma a causa della cosiddetta esportazione parallela, o “parallel trade”. Un fenomeno pericoloso per i sistemi sanitari e che spingerebbe alcuni distributori italiani a spostare i farmaci dove vengono pagati di più; ad esempio in Germania, ottenendo un guadagno del 20-30% ma rendendoli così indisponibili nelle farmacie.

DIRITTO NEGATO
“La salute – ha detto Gelli – è un diritto che deve essere garantito a tutti i cittadini. Non è possibile pensare che chi si rivolge ad una farmacia in una città per avere dei farmaci necessari per abbassare la pressione o il colesterolo, a curare infezioni o a contrastare il dolore, non possa fruire di quelle medicine a differenza di chi invece vive in un’altra città”.