La capacità di spesa delle famiglie italiane continua ad essere debole: nel 2023 ancora non si registra alcuna ripresa e la situazione si conferma allarmante. Questo il quadro emerso dall’indagine annuale Termometro Altroconsumo. Stefano Fassina, economista ed ex viceministro dell’Economia del governo Letta, oggi presidente dell’associazione Patria e Costituzione, che ne pensa?
“La capacità di spesa della maggioranza delle famiglie italiane, non di tutte perché i profitti unitari sono aumentati anche impetuosamente, rimane debole perché i redditi da lavoro sono stati tagliati di quasi 10 punti percentuali dall’inflazione degli ultimi 36 mesi. Siamo di gran lunga quelli messi peggio nell’eurozona. Va sottolineato che è un taglio che colpisce un lavoro comunque, sempre più spesso, piagato da retribuzioni povere a causa del part-time involontario, della precarietà, dei contratti pirata”.
Le difficoltà delle famiglie sono legate a una politica fallimentare del governo sulle misure contro l’inflazione e per rilanciare i redditi?
“Il governo e la sua maggioranza sono, innanzitutto, colpevoli della cancellazione del Reddito di Cittadinanza, dello smantellamento del Decreto Dignità e dell’ostilità al salario minimo. Certo, ha pesato in misura significativa anche il ridimensionamento dei sostegni fiscali ai consumi di energia e di carburanti. Infine, non va dimenticato che i tagli, in termini reali, al Servizio Sanitario Nazionale comportano la riallocazione di parte del reddito disponibile sull’acquisto di sanità privata e sul risparmio precauzionale per la salute, quando se ne ha possibilità”.
Meloni parla di Fisco amico per far funzionare la macchina pubblica e redistribuire le risorse ai più fragili. È davvero quello che sta facendo il governo o siamo di fronte a regali agli evasori?
“Di fronte a difficoltà oggettive, per le ragioni ricordate, di una parte delle famiglie a far fronte ai pagamenti delle tasse, il governo continua a introdurre condoni ‘libera tutti’. L’evasione, non quella di necessità, quella da egoismo sociale, aumenta. I tentativi di facciata per recuperarla attraverso ‘il fisco amico’, come nel caso del concordato preventivo biennale esteso, dalla maggioranza parlamentare, anche alle attività fuori linea rispetto agli indicatori di affidabilità fiscale, aggraverà il quadro”.
Si continua a tagliare sulla spesa pubblica e a investire in quella per le armi. Che ne pensa?
“Penso che sia una follia alimentare, in campo europeo e nazionale, l’escalation militare in Ucraina e come postura generale per affrontare un quadro geo-politico in movimento. L’Italia dovrebbe spingere l’Unione europea sulla rotta della Politica e del ‘coraggio del negoziato’ a Kiev e a Tel Aviv, come ha sollecitato Papa Francesco”.