FdI, arrestata a Catania Barbara Mirabella

La candidata alle regionali in Sicilia di FdI, Barbara Mirabella, è stata arrestata questa mattina con l'accusa di corruzione e falso.

FdI, arrestata a Catania Barbara Mirabella

Arresti domiciliari per l’imprenditrice catanese ed ex assessore comunale alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Catania, Barbara Mirabella, candidata alle Regionali in Sicilia per Fratelli d’Italia, per un posto da deputata all’Ars. L’inchiesta riguarda il settore della sanità e l’organizzazione di eventi.

La candidata alle regionali in Sicilia di Fratelli d’Italia, Barbara Mirabella, è stata arrestata questa mattina con l’accusa di corruzione e falso

L’arresto dell’esponente del partito di Fratelli d’Italia, secondo quanto riferisce l’Ansa, è avvenuto questa mattina. Nell’inchiesta sono coinvolti un medico e un imprenditore, per tutti e due il gip ha deciso una misura interdittiva. L’inchiesta, che coinvolge l’ex assessore della giunta guidata dal sindaco Salvo Pogliese, è stata condotta dalla Squadra mobile della questura di Catania.

Barbara Mirabelli, secondo quanto trapela da fonti giudiziarie, è indagata per corruzione e falso in atto pubblico insieme a un medico e un imprenditore, anche loro catanesi. Il gip, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura, ha disposto anche l’interdizione per 12 mesi nei confronti del direttore dell’Uoc di Chirurgia dell’azienda ospedaliera San Marco, Francesco Basile, per quattordici episodi di falso, due reati di corruzione e due di concussione; sospensione (sempre 12 mesi e per corruzione) dall’attività imprenditoriale per l’imprenditore, Giovanni Trovato.

Le indagini su Barbara Mirabella e l’ex rettore Francesco Basile, quest’ultimo già a giudizio per presunti concorsi universitari ‘pilotati’ all’ateneo di Catania, riguardano l’organizzazione del congresso di nazionale della Società italiana si chirurgia (Sic) del quale il professore è il presidente.

Dalle sarebbero emersi “stretti rapporti tra Basile, gli amministratori della società New congress srl”, che ha gestito l’organizzazione, e “l’allora assessore del Comune di Catania con delega per i Grandi eventi, Barbara Mirabella”, che, è la tesi dell’accusa, “sarebbero andati oltre la fisiologia” del ruolo istituzionale.

Per la Procura del capoluogo etneo, infatti, per “ottenere l’incondizionato ausilio dell’assessore, e, dunque, dell’amministrazione comunale, per tutte le necessità dell’organizzazione del prestigioso congresso, gli amministratori della New congress srl, a ciò indotti dal Basile, avrebbero accettato di pagare 10.000 euro alla società Expo srl, della quale era socia l’assessore Mirabella, per servizi non necessari all’organizzazione dell’evento”.

Secondo gli inquirenti, nella fase preparatoria del congresso, sarebbero “emerse condotte concussive da parte del Basile nei confronti di due aziende farmaceutiche per finanziarlo”, e una volta con 80.000 euro, anche attraverso, contesta l’accusa, “esplicita minaccia della sospensione da parte del Policlinico dell’acquisto di prodotti dalla due aziende”.

L’imprenditore Giovanni Trovato, sempre secondo la Procura di Catania, avrebbe consegnato un contributo di 5.000 euro per “ottenere, grazie all’intervento del Basile, l’incremento da parte del Policlinico dell’acquisto di dispositivi realizzati dalla propria azienda, la Medical Ti Spa”.