Femminicidio, ci vuole una rivoluzione culturale per evitare nuove tragedie. Scutellà (M5S): “Le nuove misure avranno effetti pure sulla prevenzione”

Intervista alla deputata M5S Elisa Scutellà

Bisogna riconsiderare l’intero fenomeno del femminicidio anche “da un punto di vista culturale”, per poi “agire su tutte le sfaccettature di questa piaga”. La deputata M5S, Elisa Scutellà, ha le idee chiare su cosa debba essere fatto in questa legislatura per debellare quella che per la stessa parlamentare è “una delle tragedie in atto più gravi per il Paese”.

Il pacchetto presentato ieri dal Movimento (leggi articolo qui sopra) prevede una pesante stretta sul femminicidio. Crede che acuire le pene possa bastare?
“Gli aumenti di pena sono solo un aspetto: il nostro intervento è a tutto campo, per questo parliamo di nuovo pacchetto antiviolenza sulle donne e sui minori. Intendiamo partire da una riconsiderazione del fenomeno da un punto di vista culturale, per poi agire su tutte le sfaccettature di questa piaga, che è ormai una delle tragedie in atto più gravi per il Paese. Migliorare la legislazione è il nostro obiettivo, farlo nel dettaglio è il filo conduttore”.

Parliamo allora proprio di prevenzione. Cosa intende fare il Governo a riguardo?
“Garantiamo una seria attività di prevenzione anzitutto grazie all’effetto deterrente delle nuove misure. Contiamo poi di sensibilizzare le vittime di violenza per aumentare la loro consapevolezza, anche riguardo al fatto che, avendo maggiori strumenti a disposizione, denunciare sarà più facile e veloce. Infine, estendiamo misure di controllo e prevenzione (ad esempio la sorveglianza speciale) anche per il reato di maltrattamenti”.

Secondo i dati Istat le armi legalmente detenute sembrano avere un’incidenza sui femminicidi. Non è un rischio concreto che questo dato possa aumentare con la legittima difesa?
“Lo abbiamo detto e ribadito più volte: la riforma della legittima difesa lascia intatta la normativa sul possesso di armi. Chi ancora parla di far west – e, peggio ancora, lega la legittima difesa al femminicidio – mostra di non aver letto i testi di legge”.

Pare ci sia una netta distinzione tra Movimento e Lega in fatto di diritti di genere e idea di famiglia. Tra qualche giorno ci sarà il tanto discusso Congresso della Famiglia a Verona, evento dichiaratamente anti-abortista e anti-Lgbt. Salvini e Fontana parteciperanno, i vertici pentastellati hanno fortemente criticato la convention.Lei che ne pensa?
“Non è un mistero che nei rispettivi “manifesti politici” Movimento e Lega abbiano prerogative diverse: ecco perché abbiamo sottoscritto un contratto di governo, e non stretto un’alleanza elettorale. Ciò che è certo è che noi non andremo”.

A questo punto, però, urge chiarire definitivamente quale sia l’idea di questo Governo sui diritti di genere e delle donne: quali sono gli obiettivi, concreti, che si vogliono raggiungere?
“Alcuni esempi: introduciamo un nuovo tipo di reato se si sfregia una donna; aumentiamo le pene; gli atti sessuali su minori saranno sempre procedibili d’ufficio; in caso di femminicidio, prevediamo l’ergastolo se c’era rapporto affettivo; stabiliamo l’avviso alla vittima della scarcerazione del condannato. È stato proprio questo il tema della conferenza stampa di ieri con il ministro Bonafede, il capogruppo D’Uva, il sottosegretario Spadafora e la collega Ascari (leggi articolo qui sopra). Il nostro pacchetto antiviolenza su donne e minori contiene provvedimenti concreti, che abbiamo già depositato in Parlamento e che, con la collaborazione di tutte le forze politiche, diventeranno presto legge”.