Festa del 2 giugno, altro che spending review

di Clemente Pistilli
Quanto ci costa far sedere i politici per assistere a una parata. Lo scorso anno era in dubbio la stessa celebrazione della festa della Repubblica, con relativa sfilata ai fori imperiali. Troppa crisi, troppe lacrime versate dagli italiani. Sobrietà e niente sprechi. Alla fine l’evento c’è stato, abolendo però anche il ricevimento. Ma per una bella tribuna nessun problema. Ed ecco che nel 2014, con i cittadini dalle tasche ancor più vuote dello scorso anno,  verranno investiti oltre 700 mila euro per far accomodare le autorità. L’appalto è stato bandito dal Ministero della difesa e per quell’allestimento non c’è austerità che tenga.

L’evento

Mancano ancora quattro mesi alla festa della Repubblica, ma la cerimonia deve essere preparata per tempo. Nel 1946 il referendum portò il Belpaese a dire addio ai Savoia e dal 1948 l’evento viene celebrato con una parata militare su via dei fori imperiali. Davanti alle autorità, al Capo dello Stato, ai presidenti delle Camere, ai ministri, sfilano compatte le forze armate, quelle di polizia, i vigili del fuoco, gli appartenenti alla Croce rossa e, dal 2005, per volontà dell’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi, pure i vigili urbani di Roma e la Protezione civile. Ridotta invece per problemi di budget la presenza di carri armati e aerei. Il 2 giugno è il giorno dell’amor patrio, dell’esaltazione dei valori e della commozione.

I tagli

 

Vista la crisi che attanaglia l’Italia anche la festa della Repubblica ha subito nel tempo dei tagli. E non solo sui mezzi che vengono fatti passare su via dei Fori imperiali o nei cieli di Roma. Il 2013, dopo i tanti sacrifici chiesti ai cittadini, è stato l’anno più difficile. Lo stesso Giorgio Napolitano ha più volte rimarcato di volere in prima persona mantenere un profilo basso. Saltò il tradizionale ricevimento, “per ragioni di sobrietà e massima attenzione al momento di grave difficoltà”. I criteri da seguire per la festa? “Criteri di particolare funzionalità e sobrietà”. Si taglia su tutto, si chiedono a tutti sacrifici e le massime istituzioni volevano essere le prime a dare il buon esempio. Quando si tratta però di stare seduti e vedere bene, dall’alto, la parata, allora non c’è risparmio che tenga.

Un posto al sole

 

Le tribune dove si sistemano le autorità per assistere alla parata su via dei Fori Imperiali da tempo costano e tanto. Quest’anno anche di più. Il Ministero della difesa, retto da Mario Mauro, ha bandito l’appalto per l’allestimento delle tribune in occasione del 68° anniversario della costituzione della Repubblica e previsto una spesa di oltre 700 mila euro. Sedie d’oro per Napolitano, Boldrini e gli altri? Sembra proprio di no. Ma sicuramente posti a sedere a peso d’oro. Si tratta di una gara bandita dall’8° reparto infrastrurtture dell’Ispettorato infrastrutture dell’Esercito, che prevede l’aggiudicazione con il massimo ribasso, lasciando però fissa la quota prevista per la manodopera: ben 289.400 euro. Del resto, già due anni fa, quello stesso allestimento è costato quasi 594mila euro. Sembra poi che montare la tribuna sia opera lunga e complessa, visto che il solito appalto prevede per quei lavori ben 20 giorni di tempo. Un bullone al giorno? Forse. L’appalto comunque scadrà il 25 febbraio e l’aggiudicazione è prevista per il 12 marzo. Non resta ora che vedere come verrà presa una spesa del genere dai tanti uomini in divisa che tra quattro mesi sfileranno davanti alla costosa tribuna. I militari attendono da tempo che i loro stipendi vengano rivisti e la truppa va avanti con circa 1.300 euro al mese. Le forze di polizia, costrette a fare i conti con lo stesso stipendio e con il contratto sempre bloccato, spesso non hanno denaro neppure per mettere gasolio alle volanti con cui devono controllare il territorio. Ai vigili del fuoco è stata addirittura negata l’assicurazione. Non si contano più le volte che gli uomini del cosiddetto comparto sicurezza sono scesi in piazza, chiedendo al Governo e al Parlamento un minimo di attenzione per le loro esigenze. Niente. A loro viene sempre chiesto il massimo e dato meno del minimo. Quando c’è da tagliare si taglia su chi indossa una divisa. Nessun problema nell’eliminare un ricevimento, come è stato fatto lo scorso anno, ma gli stipendi per le famiglie sono un’altra cosa. Per loro però niente. Si spende per la tribuna.