“Voi sapete che la sperimentazione e l’uso, gli ingredienti del vaccino sono tirati fuori da parti organiche di feti vivi abortiti”. Don Paolo Pasolini nel corso di un’omelia presso la parrocchia di San Rocco in provincia di Cesena ha parlato così dei sieri in generale e di quello contro il coronavirus.
“Donne ingravidate per dare feti vivi ai vaccini”: l’omelia di Don Paolo Pasolini contro i vaccini
Poi il parroco ha proseguito: “Il che vuol dire che esistono delle aziende che pagano donne per lasciarsi ingravidare. Poi al quarto/quinto mese viene asportato il feto. Che deve essere vivo. Gli vengono tolti fegato, cuore e polmone. E così vengono ceduti ad aziende che producono vaccini. Per esempio l’AstraZeneca. C’è dietro un mondo mostruoso, dove la vita degli altri è la nostra vita”.
Notoriamente, quello che ha detto Don Paolo Pasolini è falso. I vaccini composti da virus vivi attenuati come quello per il morbillo hanno bisogno di virus per essere fabbricati. Per farlo devono occupare una cellula vivente. Quindi vengono coltivati con cellule umane. Una donna che ha avuto un aborto le ha donate alla ricerca. “Si usano ancora queste cellule (che si riproducono, si fanno moltiplicare in laboratorio) per motivi di studio e per fabbricare vaccini ed altri farmaci o test diagnostici. Quindi i virus si coltivano in queste cellule fetali da laboratorio, si prendono, si rendono inoffensivi e sono inseriti nel vaccino”.
Cosa c’è di strano o preoccupante? Nulla di segreto, si fa da sempre così. Al posto delle cellule umane si possono usare cellule animali. Altre cellule umane (anch’esse derivanti da cellule di una donna morta decenni fa) sono usate per studiare i tumori o testare farmaci. Non si mettono “cellule fetali di aborto” nei vaccini ed è chiaro che questi sono argomenti manipolati per creare un senso di repulsione”.
Ma soprattutto, spiega Dottore ma è vero che…: “Anche i vaccini prodotti in questo modo comunque non contengono né queste cellule né loro residui, che provocherebbero reazioni di rigetto da parte dell’organismo. I prodotti in commercio sono estremamente purificati e non contengono nulla che non sia utile per migliorarne sicurezza ed efficacia. Ogni partita di vaccini è sottoposta a centinaia di controlli lungo tutta la filiera produttiva, per cui non è plausibile che impurità di questo tipo rimangano nel prodotto immesso in commercio, né, che si sappia, questo si è mai verificato”.