Fine vita, dalla destra divisa nessuna proposta di legge. L’opposizione: “Famiglie e malati lasciati da soli”

La maggioranza si spacca ancora sul Fine vita. E non arriva alcuna proposta di legge. Insorgono le opposizioni: "Siamo un Paese democratico, non religioso"

Fine vita, dalla destra divisa nessuna proposta di legge. L’opposizione: “Famiglie e malati lasciati da soli”

Non c’è accordo nel centrodestra sul fine-vita. Ieri la riunione del comitato ristretto delle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato, riunite per provare a trovare una sintesi su un testo condiviso sul Fine vita, si è risolta con un nulla di fatto. Il centrodestra non solo non ha presentato un testo unico, ma anche le varie proposte della maggioranza sono state esposte solo verbalmente.

La presidente leghista della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, ha parlato genericamente di “passi avanti” e della “centralità” che per l’area governativa assume la questione dell’istituzione di un comitato etico “di altissimo profilo”.

I punti irrinunciabili delle opposizioni, a partire dal ruolo del SSN

Invece di cose da discutere ce n’erano eccome. I punti li ha spiegati il dem Alfredo Bazoli: “Primo: il comitato etico, abbiamo chiesto che sia un comitato di valutazione clinica dislocato sul territorio e non centralizzato. Secondo: le cure palliative non possono essere un trattamento sanitario obbligatorio. Terzo: il servizio sanitario nazionale deve avere un ruolo, altrimenti diventa una privatizzazione, un servizio riservato a chi ha i soldi oppure alle varie associazioni, questo farà inevitabilmente nascere un mercato. Lo dice la Corte costituzionale che ci dev’essere un ruolo del Ssn”.

Cucchi: “Malati e famiglie lasciati soli”

Pesanti le critiche dell’Avs Ilaria Cucchi: “Oggi la destra si è presentata senza un testo, lasciando così i malati e le loro famiglie ancora nell’incertezza più assoluta”. Avs ribadisce che “una legge nazionale sul Fine vita deve avere come faro la possibilità di scelta dei malati che si trovano in condizioni di sofferenza irreversibile”, e “qualsiasi procedura deve essere fatta dal Servizio Sanitario nazionale e non dai privati, perché solo il pubblico può tutelare la dignità e la libertà di tutti i cittadini, e che non c’è nessuna contrapposizione tra cure palliative e Fine vita”.

“Paese religioso”

“La destra – accusa Cucchi – ha un’idea del Fine vita ideologico, come dimostra la proposta di nominare un Comitato Etico con decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Secondo la destra questo Comitato, di nomina governativa e non di esperti o medici, dovrebbe decidere proprio della vita o della morte di una persona. La proposta della destra viola i diritti fondamentali delle persone, privandole della possibilità di decidere come vivere con dignità fino all’ultimo istante delegando la decisione ad un organismo burocratico, e sotto il controllo del governo.  Privare i cittadini della possibilità di decidere come vivere con dignità fino all’ultimo istante è da Stato etico e religioso e non da Paese democratico”, conclude la parlamentare rossoverde.