Finisce in Procura lo scontro tra massoni e Cinque Stelle. Interrogazione ed esposto per minacce: Lannutti accusa i Gran Maestri

Intanto è partita un’interrogazione parlamentare. A breve seguirà una denuncia. Rischia di finire male il braccio di ferro tra Elio Lannutti e la massoneria

Intanto è partita un’interrogazione parlamentare. A breve seguirà anche una denuncia. Rischia di finire male il braccio di ferro tra Elio Lannutti e la massoneria. Iniziato con la presentazione di una proposta di legge a prima firma del senatore Cinque Stelle che chiede di vietare l’accesso agli incarichi pubblici a chi vi è iscritto. Una proposta stigmatizzata in un video dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi. E da quello del Grande Oriente Democratico (Gdo), Gioele Magaldi in alcune note per la stampa in cui ha diffidato Lannutti e gli altri parlamentari che “volessero perseverare nei propri atti fascio-comunisti, incostituzionali, illiberali e antidemo-

cratici contro la libertà di associazione dei cittadini italiani in generale e contro le associazioni massoniche in particolare”. Un “avviso” interpretato come una minaccia. “Sto preparando una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma. Se pensano di intimidirci hanno sbagliato indirizzo”, dice Lannutti a La Notizia.

Serve un decreto – Che con un’interrogazione parlamentare chiede se non sia il caso che il Governo intervenga per decreto per rendere trasparenti associazioni che occultano la loro esistenza o tengono segrete finalità e attività sociali. O rendono sconosciuti i soci con pene da 3 a 7 anni per chi le promuove, le dirige o svolge opera di proselitismo. E che preveda l’incompatibilità tra l’iscrizione alla massoneria e l’esercizio della funzione di magistrato, dirigente PA, ufficiale delle Forze armate e di Polizia, avvocato dello Stato, personale della carriera diplomatica e prefettizia, dipendenti del ministero dell’Interno, amministratori e sindaci di società pubbliche.Del resto, già in sede di contratto di Governo, Lega e Cinque Stelle avevano stilato un codice etico che prevedeva l’esclusione dei membri del Consiglio dei ministri appartenenti alla massoneria. Codice che aveva fatto saltare la mosca al naso al Grande Oriente Democratico. Che aveva chiesto addirittura l’intervento del Capo dello Stato contro la clausola antimassonica, definita discriminatoria e contraria ai principi costituzionali. Ma anche una “titanica ipocrisia di tutti coloro che, nel M5S, per un verso vietano (da contrattopolitico privatistico) la partecipazione di massoni al Governo Conte e per altro verso sostengono un Esecutivo ad alta densità massonica (progressista), come quello che vede vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini”.

Redde rationem – Iniziative “massonofobiche” che, per Magaldi, mettono a rischio la tenuta del Governo: “Un vero peccato, perché questo Esecutivo giallo-verde può fare molto di buono in Italia e in Europa”. Parole che non sono piaciute a Lannutti: “La massoneria non si può permettere di minacciare il governo, il Senato e i singoli senatori. Iniziative intollerabili che potrebbero configurare la necessità di un immediato scioglimento”.