Alla faccia degli indiani, commessa da 910 milioni

di Angelo Perfetti

Dopo l’inchiesta che l’ha coinvolta e gli sviluppi del caso marò, ha visto sfumare la commessa indiana per 12 elicotteri (ne ha prodotti 3, poi per gli altri 9 tutto si è bloccato); ma Agusta Westland, società di Finmeccanica, oggi come oggi non può lamentarsi. Si è infatti aggiudicata due contratti del valore complessivo di circa 910 milioni di euro con il Ministero della Difesa del Regno Unito. Il primo contratto riguarda la conversione di 25 elicotteri AW101 Merlin per lo svolgimento di missioni navali, nell’ambito del programma denominato Merlin Life Sustainment Programme (”MLSP”). Unavolta modificati per tale impiego, i 25 AW101 Merlin saranno trasferiti alla Royal Navy in sostituzione della flotta di elicotteri Sea King Mk4.

Il secondo contratto prevede la fornitura di servizi di supporto e manutenzione per la flotta di elicotteri da combattimento Apache AH Mk.1 (nella foto) del Ministero della Difesa del Regno Unito per un periodo di cinque anni. La partecipazione di AgustaWestland a questi programmi, volti ad ampliare le capacità operative delle Forze Armate britanniche, rafforza ulteriormente la partnership di lungo periodo tra il Ministero della Difesa del Regno Unito e il Gruppo Finmeccanica.

“Questi due importanti contratti, annunciati dal Ministro della Difesa del Regno Unito Philip Hammond nel corso della visita odierna presso lo stabilimento britannico di AgustaWestland a Yeovil – fanno trapelare da Finmeccanica – confermano la leadership di Finmeccanica che si dimostra in grado di competere con successo a livello internazionale, grazie alla capacità di servire con efficacia ed efficienza i propri clienti, mediante la combinazione dei migliori prodotti con servizi di elevata qualità e programmi di modernizzazione personalizzati”.

E chissà che adesso, magari con i buoni auspici del Regno Unito, da sempre molto influente nelle zone indiane, e con la piega che finalmente – dopo anni di colpevole silenzio – sta prendendo la storia dei marò, con il governo che ha deciso bontà sua di iniziare sbattere i pugni sul tavolo, forse non si recuperi anche la commessa indiana, per la quale è stato chiesto l’arbitrato internazionale.