Follia nel Milanese, torna l’incubo Kabobo

Nuovo incubo Kabobo a Milano. Ieri il dramma a Cinisello Balsamo, dove un italiano di 34 anni, con un raptus inspiegabile ha ucciso una persona e ferito altre due,  in un’ora e mezza di follia tra Cinisello e Sesto San Giovanni. È Davide Frigatti, di lui si sa che è celibe, che vive con i genitori, che ha numerosi precedenti per spaccio e uno per furto risalente al 1998.

È stato fermato poco dopo l’ultima aggressione sul ponte di Bresso dagli uomini della Scientifica inviati sul posto per eseguire i rilievi. Era nudo, urlava frasi senza senso («sono un uomo libero, sono un uomo libero,  era sporco del sangue delle persone ferite ma anche del suo a causa dei tagli alle mani.

 

La prima aggressione è avvenuta alle 14.20 all’interno del Parco Nord. Un pensionato di 68 anni è stato raggiunto alle spalle e colpito una ventina di volte mentre portava a spasso il proprio cane. L’uomo è stato trasportato in condizioni serie all’ospedale Niguarda e non sarebbe in pericolo di vita. A quel punto Frigatti si sarebbe lavato e cambiato gli abiti per poi uscire e mettersi di nuovo in caccia. Con una Fiat Punto grigia si è presentato un’ora dopo alla stazione di servizio Shell in via Gramsci, a Sesto San Giovanni (Milano). Qui ha colpito Francesco Saponara, 55 anni, gestore dell’attività. Una sola coltellata, che lo ha ferito gravemente. Dieci minuti dopo Frigatti si è presentato in auto all’ autolavaggio di Mercadante, 52 anni. Lo aggredisce con violenza, lo ammazza davanti alle telecamere del sistema di sorveglianza. A trovare il suo corpo è una collaboratrice della struttura che gli dava una mano con la contabilità.

«Adesso come faccio, come lo dico a sua madre?», ha chiesto tra le lacrime Grazia, la cognata del 52enne, parlando al telefono con un conoscente. Nell’autolavaggio è rimasta l’auto sporca di sangue di Frigatti, che ha gettato il coltello, è scappato a piedi e ha raggiunto il ponte di Bresso.

“Era disperato per la fine di una relazione”. Lo ha raccontato un parente di Davide Frigatti. Sarebbe stato proprio questo sentimento di disperazione ad aver acceso la miccia del raptus omicida nel ragazzo. “Mai, però, ci saremmo immaginati una reazione del genere”, ha aggiunto il familiare, che vive a Cinisello Balsamo.