Il vertice di maggioranza per discutere della cabina di regia sulla gestione dei fondi del Recovery Fund, annunciata dal premier Giuseppe Conte, era atteso per ieri pomeriggio, anche se non era mai stato ufficialmente convocato da Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio, i capi delegazione e i ministri che dovrebbero essere coinvolti nell’operazione si vedranno invece oggi: i nodi da sciogliere non sono pochi, le differenze di visione all’interno della compagine rimangono.
Da una parte il segretario dem Nicola Zingaretti non avrebbe alcuna difficoltà a sottoscrivere la proposta di una struttura politica a tre, con lo stesso premier affiancato dai ministri dell’Economia Roberto Gualtieri e dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, sostenuta da un “comitato” di sei manager – uno per ciascun ‘pilastro’ del Recovery, dalla digitalizzazione al green new deal – ognuno dei quali a capo di un team di 50 esperti, con il ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola a fare da intermediario fra le proposte del governo italiano con le richieste della Commissione Ue.
“Quei 209 miliardi sono per il nostro Paese la sfida della vita, sarebbe doloroso non arrivare fino in fondo”, ha affermato il premier. “Ci sarà un grande confronto pubblico e coinvolgeremo tutto il Parlamento. Stiamo anche pensando a un comitato di garanzia, che sovrintenda all’attuazione dei progetti e verifichi che le cose stiano andando bene per il quale sarebbe bello se fosse nominato dal Colle”, aggiunge, chiarendo anche che c’è intesa con Zingaretti sull’ipotesi di governance illustrata: “Lo sento tutti i giorni e non è vero che non sia d’accordo sulla cabina di regia a tre. Ne avevamo parlato, c’è perfetta coincidenza”.
Sulla stessa linea il vice segretario Andrea Orlando, secondo il quale la pubblica amministrazione – così come è strutturata oggi – non sarebbe in grado di gestire i 209 miliardi messi a disposizione dell’Europa. Ok di massima al progetto di regia tripartita tra palazzo Chigi, Mes e Mise anche dal capodelegazione M5S Alfonso Bonafede ad essere in agitazione, ça va sans dire, sono i renziani, ai quali non piace l’idea della cabina di regia e dei 300 esperti: “C’è il Consiglio dei ministri – taglia corto Ettore Rosato – di cabine di regia ne abbiamo viste sin troppe”.
La richiesta di Leu è invece che della governance facciano parte anche i ministri per il Sud Giuseppe Provenzano e della Salute Roberto Speranza. Intanto il Cdm ha approvato ieri notte il quarto decreto Ristori: il testo, fa sapere in una nota Palazzo Chigi, “interviene con uno stanziamento aggiuntivo di risorse, pari a 8 miliardi, conseguenti al nuovo scostamento di bilancio, per rafforzare ed estendere le misure necessarie al sostegno economico dei settori più colpiti dalla pandemia”. Rinviati al 30 aprile 2021 i versamenti del secondo acconto Irpef, Ires e Irap a tutte le partite Iva e alle imprese che nel 2019 hanno conseguito ricavi fino a 50 milioni e subito una perdita di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019.
“La sospensione si applica anche a tutte le attività economiche che sono state chiuse con il Dpcm del 3 novembre, a quelle oggetto di misure restrittive con sede nelle zone rosse, ai ristoranti nelle zone arancioni e rosse, a tour operator, agenzie di viaggio e alberghi nelle zone rosse – sottolinea il ministro Gualtieri -. Rinviamo al primo marzo 2021 le scadenze dei pagamenti per la Rottamazione ter ed il saldo e stralcio relativi alle rate scadute nel 2020. Inoltre potranno presentare una nuova richiesta di rateizzazione, con il relativo blocco delle procedure esecutive, coloro che ne avevano perso il diritto a causa del mancato pagamento di alcune rate”.
Particolare attenzione anche ai settori turismo, spettacolo e sport con l’erogazione di una nuova indennità una tantum di 1.000 euro, ulteriori stanziamenti (90 milioni di euro) per il fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo e ulteriori 10 milioni al fondo per agenzie di viaggio e tour operator, nonché guide e accompagnatori turistici. Rifinanziati anche con 350 milioni di euro per il 2020 il fondo per i ristori delle perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi e incrementato di 92 milioni il Fondo unico per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche.