Formigoniani, il ritorno al Pirellone: i ruoli chiave ai suoi fedelissimi

Roberto Formigoni sta sistemando uno ad uno i suoi ex fedelissimi nei posti chiave in Regione Lombardia: ecco chi sono.

Formigoniani, il ritorno al Pirellone: i ruoli chiave ai suoi fedelissimi

Signori, in carrozza! Provate a immaginare la Regione Lombardia come un treno, in questo caso solo con carrozze di prima classe. L’uomo che invita a salire e a prendere posto, e che non indossa la divisa da ferroviere, vi sembra che abbia una forte somiglianza con l’ex presidente Roberto Formigoni? Non vi sbagliate.

Ma non si tratta di somiglianza. è proprio lui, il Celeste, che sta sistemando uno ad uno i suoi ex fedelissimi, molti ex ciellini, nei posti chiave in Regione. Privilegiando, ovviamente, il settore dove può considerarsi uno specialista, quello della Sanità (dove ha compiuto le imprese che gli hanno aperto le porte del carcere), ma non disdegnando altre sistemazioni, come tra poco vedremo.

Il ritorno di Formigoni c’è già stato con le ultime nomine in Regione

Qualche settimana fa si era parlato di un ritorno in politica di Formigoni come candidato alle prossime elezioni europee, probabilmente in Fratelli d’Italia grazie agli uffici dei fratelli La Russa e dell’ex assessore alla Sanità Mario Mantovani, ex Forza Italia, oggi uomo forte dei meloniani in Lombardia. A giudicare dalle ultime nomine di dirigenti in Regione potremmo dire che non di ritorno del Celeste si tratta.

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Per il semplice motivo che Formigoni, sia pur dietro le quinte, non se ne è mai andato e ha continuato a spostare pezzi sulla scacchiera politica lombarda. I nomi? Partiamo da quello che ha fatto più rumore di tutti. Giuseppina Panizzoli è la nuova segretaria generale di Regione Lombardia. Per lei uno stipendio da 182mila euro lordi all’anno. Panizzoli colleziona prestigiosi incarichi al Pirellone proprio dai tempi di Formigoni. Nel 2019 va in trasferta al Sud, è Commissaria dell’azienda ospedaliera di Cosenza durante la fase peggiore dell’emergenza Covid. Un’ispezione ministeriale rimarca “l’inadeguatezza gestionale della governance aziendale”, colpa di una serie di obiettivi mancati (dalle assunzioni all’apertura di un polo ospedaliero).

Un successivo monitoraggio di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) certifica invece la bontà delle gesta di Panizzoli, che a Cosenza appare meno di quanto faccia la Madonna a Medjugorie, e la manager se ne va intascando un premio da 50mila euro per la gestione dell’azienda sanitaria. In Lombardia dal 2001 al 2007, con Formigoni governatore, la Panizzoli era stata, come ricostruito da Repubblica, dirigente dell’unità organizzativa della Presidenza, direttrice di funzione specialistica, commissaria straordinaria dell’azienda ospedaliera di Lecco, direttrice dell’Azienda sociosanitaria della Valtellina e dell’alto Lario.

C’è poi un nutrito gruppo di ex formigoniani che ha cominciato ad affiancare in maniera “informale” l’assessore al Welfare Guido Bertolaso. È composto, riporta il Corriere, da “Carlo Lucchina, classe 1949, direttore generale della sanità all’epoca di Formigoni, Luigi Macchi, 70 anni, già al vertice del Policlinico di Milano e ancor prima al lavoro in Regione, Marco Salmoiraghi, 65 anni, andato in pensione nel 2021 dopo essere stato vice direttore del Welfare”.

Il nome più pesante però è quello di Mario Melazzini, attuale presidente dell’Asst di Sondalo, per il quale si prospetta il ritorno in Regione con un incarico di peso (potrebbe avere un incarico già ricoperto nel 2012, quello di responsabile della programmazione sanitaria e sviluppo Piani di coordinamento, gestione e organizzazione, se non di vice direttore del Welfare. Ciellino come Carlo Lucchina, ex direttore generale della sanità dell’era di Formigoni, che Bertolaso ha chiamato a guidare un comitato di esperti che dovrà selezionare i nuovi direttori generali sanitari a fine anno. Alla presidenza di Arpa Lombardia andrà Lucia Lo Palo, candidata con FdI alle ultime Regionali (non eletta). Il suo sponsor? Naturalmente Formigoni.