Frana Ischia, la Procura di Napoli indaga sugli allarmi inascoltati

L'ex sindaco di Casamicciola Conte il 22 novembre aveva avvertito le autorità che la popolazione era in pericolo.

Frana Ischia, la Procura di Napoli indaga sugli allarmi inascoltati

La Procura di Napoli indaga sulle cause della frana di Ischia, ma anche sugli allarmi inascoltati lanciati da Giuseppe Conte (omonimo dell’ex premier), l’ingegnere ed ex sindaco di Casamicciola, il comune travolto all’alba di sabato da un fiume di fango che ha provocato distruzione, vittime e decine di sfollati.

L’ex sindaco di Casamicciola Conte il 22 novembre aveva avvertito le autorità che la popolazione era in pericolo

L’ex primo cittadino ha riferito di avere inviato, 4 giorni prima della tragedia, dunque martedì 22 novembre, alcune pec alle autorità competenti (al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile della Campania) per avvertirle che i residenti di Casamicciola, a causa delle abbondanti precipitazioni previste nelle zona, erano esposti a un grave rischio.

“L’ultima mia segnalazione alle autorità competenti sui gravi rischi per la popolazione di Casamicciola dovuti al dissesto idrogeologico li avevo segnalati il 22 novembre scorso” ha raccontato l’ex sindaco Conte precisando di aver scritto “al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile Campania”.

“Nessuno mi ha risposto. A seguito dell’allerta meteo arancione – ha aggiunto l’ex sindaco di Casamicciola -, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione”.

Nelle 23 pec inviate alle autorità l’ex sindaco Giuseppe Conte segnalava il sussistere dello “‘stato di grave crisi per la calamità naturale imminente’, nei Comuni di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno, dato dal pericolo imminente nella zona del vallone della Rita. Considerato, altresì, che l’Autorità di Bacino competente, il Sindaco di Casamicciola Terme e il sindaco di Lacco Ameno, pro tempore, hanno segnalato la concreta possibilità, in caso di allerta meteo, di evacuazione della popolazione e dell’unico presidio sanitario ospedaliero dell’isola d’Ischia, delle case popolari nonché della scuola media”.

L’ex primo cittadino di Casamicciola precisava, inoltre, “che nella zona di confluenza dell’alveo vi è anche una centrale di trasformazione dell’Enel, il Sottoscritto in ottemperanza al senso civico che lo anima, invito le Autorità in indirizzo, per le rispettive competenza ad adottare tutte le iniziative necessarie per la sicurezza e la salute delle persone che operano a valle dell’alveo La Rita”.

Poi l’avvertimento inascoltato su “l’eventualità concreta di una nuova alluvione nelle stesse zone, per cui si chiede di porre in essere determinate azione di protezione della popolazione, che non può essere il semplice avviso di un’allerta Meteo”.

La Procura di Napoli nominerà alcuni periti per fare luce sulla cause della frana di Ischia

La Procura di Napoli, per far luce sulle cause della frana di Ischia, ha aperto un fascicolo in cui si ipotizzano, al momento a carico di ignoti, i reati di disastro colposo, frana colposa e omicidio colposo. I pm campani nomineranno dei periti per accertare, innanzitutto, se le abitazioni travolte dall’alluvione e presenti in quell’area erano abusive e se pendeva un provvedimento di demolizione. L’inchiesta, secondo quanto si è appreso ieri, non riguarderà solo la zona devastata dallo smottamento.