Fratelli d’Italia pigliatutto. Rissa sulle commissioni parlamentari

Tra oggi e domani si sapranno i nomi dei presidenti delle commissioni permanenti di Camera e Senato. La Meloni spinge i fedelissimi.

Conosceremo oggi i nomi dei presidenti delle commissioni permanenti di Montecitorio. Mentre domani si sapranno quelli di Palazzo Madama. Intanto, alla Camera viene completato l’ufficio di presidenza con l’elezione degli ultimi due segretari d’Aula: Benedetto della Vedova di +Europa e Alessandro Colucci di Noi Moderati.

Tra oggi e domani si sapranno i nomi dei presidenti delle commissioni permanenti di Camera e Senato. La Meloni spinge i fedelissimi

I presidenti di commissione sono figure di collegamento tra i ministeri e il Parlamento, decisivi nell’approvazione delle leggi, coloro che hanno l’ultima parola sull’ordine dei lavori. Ecco perché Giorgia Meloni vuole affidare le commissioni strategiche nelle mani di uomini di sua fiducia. Anche se questo significherà non rispettare il principio dell’alternanza vale a dire che alla guida della presidenza di una commissione non dovrebbe esserci una persona che appartiene al partito che esprime anche la guida del dicastero che pontifica sulla stessa materia.

Sono 24 le commissioni permanenti, 14 a Montecitorio e 10 a Palazzo Madama. A Fratelli d’Italia, secondo l’accordo raggiunto, andrebbero metà delle presidenze, ovvero 12 (7 alla Camera e 5 al Senato). Alla Lega ne spettano sette (4 alla Camera e 3 al Senato) e a Forza Italia le restanti cinque (3 a Montecitorio e 2 a Palazzo Madama). Per i partiti è anche un modo per risarcire quanti sono rimasti fuori dalla squadra di governo.

In pole gli ex ministri Tremonti, Terzi e Bongiorno

A Palazzo Madama i nomi di FdI dovrebbero essere: Alberto Balboni per gli Affari Costituzionali; Nicola Calandrini per il Bilancio; Luca De Carlo per Industria e Agricoltura; Francesco Zaffini per la Sanità; Giulio Maria Terzi di Sant’Agata per le Politiche europee. A Montecitorio FdI avrebbe: Giulio Tremonti al vertice della commissione Esteri; Marco Osnato alla Finanze; Mauro Rotelli all’Ambiente; Walter Rizzetto alla Lavoro; Ciro Maschio alla Giustizia (Maria Carolina Varchi potrebbe essere dirottata all’Antimafia); Federico Mollicone alla Cultura; infine la Trasporti.

Nel partito di Meloni oggi saranno riempite anche le caselle dei capigruppo con in pole i nomi di Lucio Malan per il Senato e Tommaso Foti per la Camera. Tre le presidenze per la Lega al Senato: Giulia Bongiorno alla Giustizia, Massimo Garavaglia alla Finanze e Roberto Marti alla Cultura. Le quattro alla Camera sarebbero Attività Produttive (Alberto Gusmeroli); Agricoltura; Difesa (le ipotesi di Eugenio Zoffili o Paolo Formentini sarebbero in discesa) e Politiche Ue.

In questo quadro Forza Italia incasserebbe 3 presidenze alla Camera e 2 al Senato, come abbiamo detto, ma alcune assegnazioni sono ancora “work in progress”. E non si escludeva ieri sera un vertice notturno del partito con il leader Silvio Berlusconi per sciogliere gli ultimi nodi.

A Montecitorio i nomi in pole sono Nazario Pagano per la commissione Affari Costituzionali, Ugo Cappellacci alla Affari Sociali e Giuseppe Mangialavori al Bilancio. A Palazzo Madama è data per certa la riconferma di Stefania Craxi alla Esteri, poi c’è l’Ambiente. Qualche giorno ancora toccherà aspettare per le Commissioni di garanzia, che toccano alle opposizioni.

Per il Copasir continuano a circolare i nomi dei dem Boccia, Borghi e Guerini

Per martedì prossimo è stata convocata la Giunta delle Elezioni e delle Immunità del Senato, che potrebbe vedere l’elezione alla presidenza di Dario Franceschini. Per il Copasir continuano a circolare i nomi dei dem Francesco Boccia, Enrico Borghi e Lorenzo Guerini, mentre per la Vigilanza Rai sarebbe in corsa per il M5S Riccardo Ricciardi (o in alternativa Stefano Patuanelli o Alessandra Todde), anche se il Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda ci proverà a contendere il posto al Movimento con Maria Elena Boschi.