Fuori i ladri dal Parlamento. Grillo vuole il voto. Subito

di Angelo Perfetti

Mentre la politica tradizionale cerca le larghe intese, snaturando così il senso stesso del confronto democratico tra programmi e idee diverse (senza nemmeno volerle chiamare ideologie), c’è chi resta legato alla porpria linea, e anzi torna alle origini con più forza di prima. E’ Beppe Grillo, che rispolvera il suo “vaffa” di battaglia per difendere i parlamentari del Movimento 5 Stelle che in aula a Montecitorio stanno facendo opposizione sulle ipotesi di riforme costituzionali.

L’attacco in rete
Lo fa ovviamente utilizzando il mezzo principe del movimento, il suo blog. Titolo del post ‘Moralisti del ca…o’, un titolo che prende spunto da uno dei turpiloqui diretti ieri ai grillini in Aula, come testimonia un video postato ieri dallo stesso leader M5S. Il leader pentastellato torna a chiedere un ritorno immediato alle urne: “Al voto subito. Fuori i delinquenti dal Parlamento!”. “Ieri, alla Camera, alla richiesta del M5S di espellere i delinquenti – scrive Grillo – si è levato alto il grido ‘Moralisti del ca..o!’. I nominati del Pdl e del pdmenoelle si sono indignati. E’ un paradosso che invece di accompagnare alla porta Berlusconi, un delinquente condannato in via definitiva, i nominati dai capibastone del pdmenoelle e dal truffatore fiscale, volessero buttare fuori noi, i cosiddetti moralisti (del ca..o). Siamo fieri di essere moralisti del ca..o e soprattutto di starvi sul ca..o”, tuona Grillo. “Il vostro tempo è finito, e’ questione di mesi e voi lo sapete, per questo reagite come un qualunque ladruncolo sorpreso con le mani nel sacco – attacca – Ieri sembravate tonni dentro una tonnara. Noi siamo i moralisti del ca..o, quelli che hanno rifiutato i rimborsi elettorali, che si sono tagliati gli stipendi, che hanno rinunciato alle auto blu. Noi siamo i moralisti del ca..o che non vogliono condannati in Parlamento, che mantengono la parola data agli elettori, gli unici a votare alla Camera per la decadenza del Porcellum”. ”Noi siamo i moralisti del ca…o – rimarca ancora Grillo – che hanno votato contro l’acquisto dei cacciabombardieri F35, che hanno chiesto il ritiro delle nostre truppe dall’Afghanistan. Noi siamo i moralisti del ca..o che hanno chiesto conto alla Rai del miliardo di euro dato a cinque societa’ esterne delle quali non viene reso noto neppure il nome. Noi siamo i moralisti del ca..o che vogliono restituire al Parlamento il suo ruolo che e’ espropriato dal governo con i decreti legge”. “Noi siamo i moralisti del ca..o e ne siamo fieri. Senza questi moralisti del ca..o – accusa – il pdmenoelle avrebbe ancora una volta salvato il suo vero leader, Berlusconi, e non e’ detto che non ci riesca, di sicuro ci sta provando i tutti i modi con azzeccagarbugli e legulei in servizio permanente. E’ vero, siamo moralisti del ca..o e vogliamo moralizzare la vita pubblica, il Parlamento, ogni Comune, ogni istituzione”. “Vogliamo che l’onesta’ torni di moda – scrive Grillo rispolverando uno dei tormentoni dello tsunami tour – che i semafori rossi vengano rispettati, che i ladri finiscano in galera, che Camera e Senato diventino dei luoghi rispettabili e non dei postriboli della
democrazia.

La replica del Pdl
“’Fuori i delinquenti dal parlamento!’, grida Beppe Grillo, che si dice ‘fiero di essere moralista del c…o’ e definisce i parlamentari come ladruncoli
qualunque sorpresi con le mani nel sacco. Aggiungo io: fuori anche gli ‘assassini’ dalla vita pubblica, perche’ privatamente e sobriamente scontino il pentimento per le vittime delle loro colpe”. Cosi’ dichiara il senatore Pdl Carlo Giovanardi. “Naturalmente – prosegue Giovanardi – ogni riferimento alla condanna definitiva di Beppe Grillo per omicidio plurimo colposo è puramente casuale”.

Gli strali del Pd
Beppe Grillo – chiede il senatore Pd Francesco Russo, in una lettera aperta inviata al leader M5S – dovrebbe smetterla di parlare a nome del Movimento 5 stelle, visto che lui è un condannato, se davvero vuole restituire centralità al Parlamento. “Io mi sono tagliato lo stipendio – prosegue – vengo in Aula in metropolitana, porto i miei figli a scuola in autobus, ho il 96% di presenze in Parlamento, non rubo, non ho conflitti d’interesse, non sono in Parlamento da 20 anni, mantengo la parola data, ho vinto la battaglia per abolire i fax alla pubblica amministrazione, non voglio tornare a votare con il Porcellum. Eppure – aggiunge Russo – sono un senatore del Pd e non del M5S. E ne vado fiero, sono orgoglioso di appartenere a un partito in cui: il pluralismo è un valore e non un virus da debellare, i processi decisionali sono chiari e trasparenti, il candidato premier viene eletto da 3 milioni di persone, il mio leader non è
né pregiudicato né condannato in via definitiva. Perciò, se credi davvero che l’onestà debba tornare di moda e il
Parlamento riconquistare la centralità decisionale perduta, allora comincia a dare il buon esempio: smettila di parlare sempre tu a nome del Movimento e passa il testimone. Perché tu in Parlamento non ci sei”.
Pd e Pdl sulle barricate, dunque. Ma c’è il rischio che è proprio ciò che Grillo vuole per aumentare il consenso in termini di elezioni, sempre pià vicine.