Gare opache e atti spariti, in Sardegna commissariato il gigante dell’acqua Abbanoa

Ennesimo scandalo in Sardegna, questa volta nell'occhio del ciclone finisce la Spa Abbanoa che gestisce l'acqua pubblica.

Gare opache e atti spariti, in Sardegna commissariato il gigante dell’acqua Abbanoa

L’ennesimo scandalo colpisce un ente locale della Sardegna, controllato fino a poco fa da Christian Solinas. Ieri a finire commissariata è stata Abbanoa, la S.p.A. gestrice unica del Servizio Idrico Integrato dell’Isola, partecipata di Regione e di 342 Comuni dell’Isola. Un gigante da migliaia di dipendenti, che ogni anno gestisce centinata di milioni di appalti.

Ennesimo scandalo in Sardegna, questa volta nell’occhio del ciclone finisce la Spa Abbanoa che gestisce l’acqua pubblica. Il tribunale l’ha commissariata

Ieri il giudice Bruno Malagoli ha infatti nominato il prof. Alberto Piccau curatore speciale per la rappresentanza in giudizio della società. A portare Abbanoa in tribunale è stato il suo Collegio sindacale (Francesco Salaris, Francesca Nocera e Michele Mura Raimondo), il quale il 26 febbraio scorso ha presentato un esposto nei confronti dell’attuale Cda dell’azienda (ex art. 2409). I tre controllori hanno denunciato “plurime e reiterate anomalie nella conduzione della Società derivanti dai comportamenti tenuti dall’organo amministrativo (il Cda, ndr), le quali costituiscono gravi irregolarità gestionali idonee a cagionare un pregiudizio alla stessa”. Un’accusa pesantissima, per questo il giudice ha nominato un terzo in rappresentanza della società, in attesa di decidere sulla controversia tra Cda e sindaci. Tuttavia, già il fatto che il tribunale abbia optato per affidare la tutela di Abbanoa a Piccau, è un segnale molto forte.

I sindaci imputano al Cda gravi irregolarità anche “nella gestione totalmente informale di decisioni, anche strategiche”

Ma cosa contiene l’esposto? La Notizia ha potuto leggerlo in esclusiva. In sintesi, i sindaci imputano al Cda gravi irregolarità: “nella gestione totalmente informale di alcune decisioni, anche strategiche, della società poste in essere direttamente dal Presidente del CdA o attraverso delle riunioni informali tra i consiglieri; nel non tenere conto delle relazioni interne dei dirigenti che segnalano criticità gestorie e strutturali, anche rispetto ad alcune richieste della Corte dei Conti e procedure di gara; nei reiterati ostacoli all’attività di vigilanza del Collegio sindacale e alle richieste (…) di chiarezza e disponibilità, anche fisica, della documentazione su argomenti posti all’ordine del giorno; nei rapporti con i soci in merito all’effettiva sussistenza del controllo analogo e alle richieste degli stessi; nella più generale e strutturale carenza degli assetti organizzativi che, tra l’altro, non tengono conto di esigenze di segregazione di funzioni e di conflitti di interesse”.

Tra le tante anomalie, i Sindaci riferiscono del licenziamento avvenuto a novembre scorso del Responsabile del “Settore C. Gestione e recupero dei crediti”, Sandro Murtas, “reo” di aver scritto e inoltrato loro una relazione sulla situazione della gestione dei crediti della società. Nel documento Murtas sottolineava numerosissime criticità. Nonostante il contenuto esplosivo, riferiscono i sindaci, il presidente del Cda, Franco Piga, “invitava il collegio sindacale a non prenderlo in considerazione”. Inoltre, solo grazie a quella relazione, i sindaci sono venuti a conoscenza del fatto che Abbanoa fosse oggetto dal 2023 di un’istruttoria della Corte di Conti.

Per il Tribunale di Cagliari il Consiglio di amministrazione della Spa sarebbe in conflitto di interessi

Ma c’è di più:  Piga, insoddisfatto dalla volontà dei sindaci di svolgere il loro lavoro di controllori, ha anche incaricato il Dg Stefano Sebastio “di acquisire un parere legale in merito al ritenuto “eccesso di attivismo” del Collegio sindacale”. Il presidente voleva intimare tramite avvocato al collegio sindacale di smetterla di fare i controlli, perché danneggiavano la società… Ordine eseguito da Sebastio, manager cooptato in società nel 2023, proveniente dalla lombarda Unionacque di Bergamo. Ma ancora non è finita, perché i sindaci alla magistratura hanno riferito anche quanto raccontato loro da una dirigente (molto spaventata) sui pesanti interventi del Dg in materia di appalti e gare milionarie. In particolare, hanno denunciato l’iter del “procedimento (PN 60/2023, Lotto 7)”.

“A fronte di un corretto svolgimento della procedura di gara, con relativa graduatoria e proclamazione del vincitore”, si legge nell’esposto, “il DG ha «avviato una autonoma e separata procedura finalizzata alla esclusione del primo e secondo operatore economico risultanti nella graduatoria provvisoria, derogando alle disposizioni ed attribuzioni e competenze di legge, regolamento, e organizzazione interna aziendale…”. Nella stessa relazione la dirigente “oltre ad esporre tutte le “anomalie” che hanno caratterizzato la procedura di gara, evidenzia delle ulteriori criticità, la cui gravità e rilevanza è oggettiva”. “Per addivenire ad un esito di gara in contrasto con quello emerso a conclusione della gara stessa”.