Garlasco ultimo atto. Il procuratore generale della Cassazione: “Annullare la condanna di Alberto Stasi”. In appello condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi

Il sostituto procuratore generale della Cassazione chiede l’annullamento della condanna per l’imputato Alberto Stasi. Si apre così l’ultimo atto del processo di Garlasco. Un procedimento volto a fare chiarezza, una volta per tutte, su quanto accaduto. Stasi fu assolto in primo e secondo grado, e condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere nell’appello “bis”. L’arduo compito è definire se è stato lui o no ad ammazzare l’allora fidanzata Chiara Poggi il 13 agosto 2007.

Un procedimento che ormai si protrae da otto anni. Mentre l’imputato chiede l’assoluzione, il procuratore aveva chiesto addirittura l’aggravante della crudeltà che potrebbe addirittura far aumentare la pena fino a 30 anni di carcere.  Ora, però, il sostituto procuratore generale di Milano Laura Barbaini ha sostenuto che il verdetto di condanna va ribaltato, sottolineando come la Corte d’Assise d’Appello guidata da Barbara Bellerio ha “valorizzato la circostanza (..) per la quale l’omicida non poteva non appartenere alla cerchia ristretta delle persone” che frequentavano la vittima e la sua casa e come sia stata “rivalutata l’assenza di alibi” del giovane, ora commercialista 32enne rimasto senza lavoro, “nella finestra temporale” in cui sarebbe avvenuto il delitto, tra le 9.12 e le 9.35 della mattina.