Finora lo hanno detto soprattutto le Ong e gli operatori umani. Ora il concetto viene ribadito anche da Papa Leone XIV, con un evidente riferimento alla situazione di Gaza: la fame non può essere utilizzata come un’arma di guerra. In un messaggio alla Fao, il pontefice sembra proprio riferirsi alla situazione della Striscia, dove l’esercito israeliano ha più volte attaccato e ucciso civili palestinesi in fila per ricevere gli aiuti umanitari: “Oggi assistiamo, sgomenti, all’uso iniquo della fame come arma di guerra. Affamare una popolazione è un modo molto economico per fare la guerra”.
La condanna di Papa Leone XIV su Gaza
Il Papa sottolinea come in questo genere di conflitti, “i primi obiettivi militari diventano le reti di approvvigionamento idrico e le vie di comunicazione”. Secondo Prevost, “è tempo che il mondo adotti limiti chiari, riconoscibili e concordati per punire questi abusi e perseguire i responsabili e gli autori”. Per il Papa, inoltre, “mai come ora è urgente diventare artigiani di pace, lavorando per il bene comune, per ciò che giova a tutti e non solo a pochi, che sono sempre uguali. Per garantire la pace e lo sviluppo, intesi come miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni che soffrono la fame, la guerra e la povertà, sono necessarie azioni concrete, fondate su approcci seri e lungimiranti”. Non manca, anche stavolta, un richiamo contro il riarmo: “Risorse finanziarie e tecnologie innovative vengono distolte dall’obiettivo di sradicare la povertà e la fame nel mondo per la produzione e il commercio di armi”.