Gestore dei servizi elettrici, spunta l’idea del commissario. Dieci Procure indagano sui certificati bianchi. Il Mef tentenna e i 5Stelle vogliono vederci chiaro

Il tempo è rimasto poco e sui vertici del Gestore dei servizi energetici (Gse) si fa strada una decisione inattesa

Il tempo è rimasto poco e sui vertici del Gestore dei servizi energetici (Gse) si fa strada una decisione inattesa. Restano al palo tutti i nomi circolati finora e si farebbe fare alla società un giro di sicurezza, affidandola a un commissario. Una soluzione estrema, sulla quale ci sarebbero già le solite resistenze del Ministero dell’Economia, ma che vedeva soprattutto i Cinque Stelle ragionarci ancora ieri seriamente, anche perché preoccupati delle indagini attivate da dieci diverse Procure in tutta Italia sul giro d’affari miliardario dei certificati bianchi.

L’assemblea fissata oggi proprio per rinnovare il Consiglio andrebbe così a vuoto, anche perché sull’unica poltrona di Presidente e Ad non c’è convergenza politica. Il pole position resta Roberto Moneta, che però ha avuto un ruolo diretto nella verifica e nelle erogazioni economiche di quegli stessi progetti che adesso sono sotto la lente della magistratura. Quotati anche Luca Di Carlo, che già conosce il Gse per esserne stato consulente, e Gaetano Tedeschi, ex presidente e Ad della soceità Kr. Energy. In questa situazione di stallo ieri ci ha provato il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia, Davide Crippa, a stanare il Mef. Manca poco – ha detto – alla settima assemblea degli azionisti del Gse che dovrebbe anche approvare il bilancio. Una decisione, questa, attesa da tempo sia dalle istituzioni pubbliche che dal mondo delle imprese, oltre che dall’intero comparto energetico ma, fra gli addetti ai lavori, comincia a serpeggiare il timore che anche questa ennesima riunione possa concludersi con una fumata nera. Crippa ha detto quindi di non capire i motivi per cui il Mef sta rimandando una decisione così importante, che non solo sta rallentando la definizione e l’attuazione delle politiche energetiche, ma immobilizza interi settori dell’economia che aspettano chiarezza su regole ed incentivi per poter programmare gli investimenti.

“Il Ministero dello Sviluppo Economico – ha concluso Crippa – ha fatto la propria parte, sottoponendo le candidature di esperti di grande competenza e, soprattutto, estrema responsabilità, serietà e senso del dovere. Ci aspettiamo che il 5 ottobre l’assemblea del Gse ne scelga uno fra questi e che si cominci a lavorare. Non possiamo più aspettare”. Ma nell’incertezza sulla designazione politica e potenzialmente giudiziaria, alla fine oggi ci sarebbe poco da stupirsi se arrivasse l’ennesimo rinvio o un prudenziale commissariamento.

AGGIORNAMENTO DEL 5 OTTOBRE

L’assembla del Gestore dei servizi energetici (Gse) convocata per la nomina del presidente è stata rinviata a lunedì prossimo. Come anticipato su La Notizia in edicola questa mattina i motivi sono i dubbi del Ministero dell’Economia sui profili presentati per la poltrona di presidente e Ad, ma anche le preoccupazioni nel Governo per il momento che sta vivendo la società sulle vicende giudiziarie legate al sistema dei certificati bianchi.