Giarrusso si candida a governatore. “Pronto alle primarie in Sicilia”. L’eurodeputato M5S spiega a La Notizia la sua decisione: “La Regione è in ginocchio, uniti possiamo risollevarla”

L'eurodeputato M5S Dino Giarrusso spiega a La Notizia la sua decisione: "La Regione Sicilia è in ginocchio, uniti possiamo risollevarla".

Giarrusso si candida a governatore. “Pronto alle primarie in Sicilia”. L’eurodeputato M5S spiega a La Notizia la sua decisione: “La Regione è in ginocchio, uniti possiamo risollevarla”

Da quando ho lasciato un lavoro ed una posizione di assoluto rilievo per dedicarmi al progetto politico del Movimento cinque stelle sposandolo con tutto me stesso, ho attraversato momenti entusiasmanti e conosciuto un’umanità talmente pulita, gioiosa, autenticamente onesta e desiderosa di cambiamento da sentire in cuor mio sempre di aver fatto la cosa migliore che potessi fare per i miei concittadini.

LA PROSPETTIVA. Emozioni a cui da pochi giorni si somma la più grande delle emozioni che possa provare un essere umano, quella di diventare genitore. Io non solo voglio, ma esigo che mio figlio cresca in una regione ed in un paese che siano autenticamente antimafiosi, puliti, gestiti con onestà e competenza, e nei quali Tutti i nuovi nati abbiano l’opportunità di realizzarsi come esseri umani, partendo alla pari con gli altri.

Negli ultimi venticinque anni questo non è stato possibile in Italia, ed in Sicilia in particolare. Per queste ragioni, dopo aver ricevuto richieste da migliaia di miei corregionali (politici, attivisti, ma anche semplici cittadini di diversa appartenenza politica), ho scelto di dare la mia disponibilità a concorrere alle primarie per le elezioni regionali che ci saranno in Sicilia nel novembre del 2022. È una scelta difficile e scomoda, ma che credo sia giusto fare, in coscienza, per dare il mio personale contributo alla rinascita della Sicilia, che oggi scottata dall’esperienza Musumeci e con una destra spaccata in mille pezzi, vive un’opportunità di riscatto eccezionale.

Vorrei però approfittare di questo spazio anche per chiarire serenamente come fare politica non è tutto rose e fiori, nemmeno nel Movimento. Quando Luigi di Maio si dimise da capo politico, disse con ammirevole onestà che gli attacchi che gli avevano fatto più male erano stati quelli interni, non i soliti attacchi dei media asserviti o di avversari politici spesso imbarazzanti come Renzi. Anche io ho subito con dispiacere il fuoco amico e sogno che con la guida di Giuseppe Conte ogni fuoco amico cessi per sempre.

Mi è capitato di essere attaccato dall’interno, e persino da dipendenti del M5S durante le elezioni europee, eppure con 117.211 voti sono stato il più votato in Italia, addirittura mi dicono il più votato di sempre del Movimento in qualunque elezione con le preferenze. Ho subito attacchi interni quando scegliemmo i facilitatori nazionali, eppure fui stravotato, battendo due bravi colleghi di altissimo livello come i portavoce nazionali Gallo e Melicchio.

Ho subito attacchi interni quando ci furono gli Stati Generali, nel novembre del 2020, eppure a quanto si sa (e speriamo che quei risultati vengano resi noti presto, in piena trasparenza) presi una valanga di voti, piazzandomi al secondo posto in Italia, cioè fra Di Battista e Di Maio, volti storici e importantissimi del M5S. Gli attacchi interni, insomma, non hanno mai scalfito il mio rapporto con quelli che per Grillo e Casaleggio sono e devono essere gli autentici padroni del Movimento: iscritti e cittadini.

CONFRONTO APERTO. Oggi, giacché il Movimento ha sempre predicato l’importanza della democrazia diretta, auspico fortissimamente che nessuno sprechi le proprie energie dedicandosi ad attacchi interni, ma che si possa invece lavorare tutti insieme per creare un’alternativa credibile al disastro Musumeci. La Sicilia è in ginocchio e deve rialzarsi: dobbiamo unirci per far scegliere ai siciliani la squadra, il programma e il candidato Presidente che più li rappresenta, e poi vincere le elezioni.

Quanto al comunicato in cui si spiega che la mia è una scelta personale, lo confermo in pieno: prima di me la stessa scelta è però stata comunicata pubblicamente dai colleghi Luigi Sunseri e Nuccio Di Paola, entrambi deputati regionali. Giacché non esistono né possono esistere veti ad personam nel Movimento, sono certo che sia legittimo per loro come per me proporre una candidatura alle primarie. Peraltro il segretario regionale del Pd Barbagallo e l’esponente di Cento Passi Claudio Fava chiedono anche loro le primarie: dunque in bocca al lupo a Sunseri e Di Paola e a chiunque vorrà proporsi. Lavoriamo per l’unità, rendiamoci credibili e facciamo rinascere la Sicilia: lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri figli!

L’autore dell’articolo è un eurodeputato del M5S