Gino Paoli lascia il vertice della Siae. Il cantautore è indagato per evasione fiscale. Red Ronnie grida al complotto internazionale e l’amico Grillo questa volta non usa la clava

Dopo l’autosospensione arrivano le dimissioni di Gino Paoli dalla presidenza della Siae. Nei giorni scorsi è stata aperta un’indagine a suo carico per presunta evasione fiscale.  “Sono certo dei miei comportamenti – scrive il cantautore – e di non aver commesso reati, voglio difendere la mia dignità di persona per bene”.

Paoli risulta indagato perché si sospetta abbia trasferito in Svizzera 2 milioni di euro di ‘nero’ per un’evasione del fisco di circa 800 mila euro. Indagata anche sua moglie Paola Penzo e altri due soci di Paoli nelle tre società genovesi che fanno capo al cantautore.

Lo difende a La Zanzara l’amico Red Ronnie: “Sono abituato a leggere e guardare film sui complotti, quando succede qualcosa mi chiedo sempre perché quella cosa viene fuori. Gino Paoli è una persona meravigliosa, un amico, che si stava battendo alla Siae contro le multinazionali che non pagano i diritti”. In precedenza lo aveva difeso anche l’amico Beppe Grillo di solito sempre pronto a partire con la clava anche per una semplice iscrizione nel registro degli indagati.