Giochi nel caos totale. Salta il banco tra Governo ed Enti locali. Se la ridono le grandi lobby dell’azzardo

Il braccio di ferro continuo sul gioco d'azzardo tra Regioni e Governo ha prodotto l’ennesimo rinvio sul riordino del settore

Il braccio di ferro continuo tra Regioni e Governo ha prodotto l’ennesimo rinvio sul riordino del settore del gioco d’azzardo. Quella di ieri in Conferenza Stato-Regioni sarebbe dovuta essere la giornata decisiva per portare alla luce una misura comune tra Governo ed Enti locali. Invece, come La Notizia aveva anticipato nell’edizione cartacea di martedì 7 febbraio, l’accordo è saltato. Mentre l’Italia continua a essere la patria del gioco d’azzardo. Si apre quindi una nuova fase di riflessione.

Si intesta la vittoria il governatore della Puglia Michele Emiliano: “Quella di oggi (ieri, ndr) è stata una vittoria per la Regione Puglia che aveva chiesto più tempo alla Conferenza delle Regioni per esaminare il provvedimento, nel timore che tutta quella fretta di trovare l’intesa nascondesse un fuoco di cenere. Abbiamo capito che il governo, tramite il sottosegretario Baretta, ha deciso di aprire una grande consultazione con tutte le associazioni e quindi l’idea che ci potesse essere un blitz è stata scongiurata”. Il presidente pugliese ha voluto sottolineare che le Regioni puntano a mantenere una potestà legislativa in materia. La replica del rappresentante del Governo centrale è arrivata a stretto giro: “Si facciano proposte, di merito, di integrazione o modifica”, ha affermato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, “Restando nel vago non concluderemo nulla”. I punti di frizione tra Governo ed Enti locali sono tre: distanze dai luoghi sensibili, creazione di sale da gioco di classe A e orari di apertura degli esercizi. Ci ha pensato l’assessore della regione Lombardia con delega alle questioni riguardanti la ludopatia, Viviana Beccalossi, a riportare il dibattito su toni più dialoganti e riflessivi: “Giusto prendere tempo e valutare con attenzione ogni nuovo provvedimento riguardante il settore del gioco d’azzardo”, ha detto la Beccalossi, “Resto dell’idea che relativamente alle distanze e agli orari non vada vanificato quanto di buono già fatto”. Insomma va bene la pausa, ma che non sia troppo lunga. Perché intanto la piaga dell’azzardo non si ferma affatto.