Gioielliere ucciso a Roma, ultimo saluto a Giancarlo Nocchia. Intanto si indaga sul suicidio in carcere del presunto killer

Ludovico Caiazza, il 32enne ritenuto il presunto killer di Giancarlo Nocchia, il gioielliere romano ucciso durante una rapina è stato trovato impiccato con un lenzuolo dagli agenti della polizia penitenziaria. Caiazza veniva controllato ogni 15 minuti e l’agente di sorveglianza aveva l’obbligo di firma. L’ultima è avvenuta alle 22.30. Alle 22.45 Caiazza, che era solo in cella, è stato trovato con il lenzuolo attorno al collo legato alla grata della cella. Caiazza era solo in cella – “Aveva precedenti per violenza sessuale e una situazione personale di forte disagio. Per questo, per tutelarlo, non era stato messo a contatto con altri detenuti”, spiega il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo.  Sul suicidio è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Roma.

Oggi intanto ci sono stati i funerali dell’orafo nella Chiesa di San Gioacchino, in piazza dei Quiriti, in zona Prati. Presenti la moglie Piera, il figlio Gianluca e i fratelli Paolo e Rita oltre ai tanti amici e abitanti del quartiere. A dare l’ultimo saluto a Nocchia anche il generale Angelo Agovino, comandante regionale dei carabinieri del Lazio e altri rappresentanti delle forze dell’ordine. Sulla bara una rosa rossa e un gagliardetto della Roma, squadra del cuore del gioielliere.