Giorgetti pentito delle Olimpiadi, poi la marcia indietro per non rovinare la festa a Salvini. L’ammissione del ministro mentre il leader della Lega annuncia che la pista da bob si farà a Cortina

Giorgetti pentito delle Olimpiadi, poi la marcia indietro per non rovinare la festa a Salvini che intanto annuncia che la pista da bob si farà

Giorgetti pentito delle Olimpiadi, poi la marcia indietro per non rovinare la festa a Salvini. L’ammissione del ministro mentre il leader della Lega annuncia che la pista da bob si farà a Cortina

Ricordate la Banda Bassotti? Ogni volta che dopo un furto i componenti venivano presi con le mani nel sacco, la frase che usavano per discolparsi era “Noi si scherzava”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti deve essere stato un accanito lettore di Topolino, visto che dopo essersi detto quasi pentito per essersi tanto speso in ambito nazionale e internazionale per per portare le olimpiadi invernali 2026 a Milano-Cortina, dopo solo un’ora è tornato sui suoi passi e ha detto che le sue parole erano solo “una battuta”, che volevano essere solo “uno stimolo”.

Non è dato sapere cosa sia successo in quel lasso di tempo e se a Sondrio, dove Giorgetti parlava ospite della Camera di Commercio, siano arrivate telefonate del leader della Lega Salvini. Perché proprio nelle stesse ora il ministro della Infrastrutture confermava trionfante, insieme al ministro dello Sport Abodi, che la pista di bob, skeleton e slittino per le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026 sarà nel comune veneto.

La Simico, la società incaricata di realizzare le infrastrutture delle Olimpiadi invernali, ha firmato l’accordo con l’impresa Pizzarotti che effettuerà i lavori. La pista da bob era stata al centro di una polemica, ad ottobre scorso, tra i due governatori leghisti di Veneto, Luca Zaia, e Lombardia, Attilio Fontana, quando il governo aveva bocciato l’ipotesi Cortina. Giorgetti ieri ha detto che “le Olimpiadi non arrivano ogni due anni, arrivano nel 2026 e poi non arriveranno più e incomincio a essere pentito di averlo fatto, perché ne sento la responsabilità e sono passati dal 2018 al 2024 diversi anni”.

Abbiamo scherzato

Aveva poi aggiunto “il conto dei giorni che passano continua a ridursi, il tempo si accorcia terribilmente e diventa quasi impossibile da rispettare il calendario”. Fino a proporre la posa di “un bel tabellone elettronico all’ingresso in Valtellina che indica quanti giorni mancano per renderci conto del senso di urgenza necessario”. Poi è tornato sui suoi passi, smentendo se stesso: “Sulle Olimpiadi la mia era una battuta, voleva essere uno stimolo, oggi ho letto che e’ stato firmato l’appalto per la posta da bob, è una bella notizia, piano piano le cose si muovono, non è come qualsiasi altra opera in cui si dice ‘vabbè c’è un ritardo, dispiace’ e finisce lì. Qui c’è una data e se non siamo pronti per quella data finisce tutto.

Quindi è una responsabilità per il Paese. La data è quella, non si può spostare, bisogna correre di più e recuperare”. Noi si scherzava, insomma. è serissima invece Luana Zanella, capogruppo di Avs a Montecitorio: “I sostenitori della pista a Cortina fanno i conti senza l’oste. Gli entusiasmi per i lavori della pista da bob devono misurarsi con il parere del Cio che ancora non si è espresso”. E ha aggiunto: “In questa storia ci perde Cortina e la sua valle, ma anche tutto il parlamento che aveva votato all’unanimità un nostro ordine del giorno che chiedeva un’alternativa. Salvini ha letteralmente schiacciato anche i suoi deputati”.