I giovani oggi sono più soli ma socialmente impegnati

La fondazione "Con i bambini" ha rilevato il disagio negli adolescenti e la voglia di attivarsi dei giovani per pace, diritti e ambiente.

I giovani oggi sono più soli ma socialmente impegnati

Come sono usciti i giovani dalla pandemia? Più della metà crede di non essere capita dagli adulti, il 14% di loro vive in condizioni di povertà assoluta (il dato più alto dal 2014) e peggiorano i dati sul benessere mentale. Nell’ambito della campagna “Non sono emergenza” di Con i Bambini, Openpolis presenta alcuni dati, non esaustivi, per comprendere meglio la condizione degli adolescenti in uscita dalla pandemia. La didattica a distanza e le chiusure prolungate delle scuole hanno sicuramente avuto un impatto in termini di apprendimenti, pagato soprattutto dagli studenti svantaggiati. Le difficoltà economiche di alcuni nuclei familiari hanno spinto all’aumento dell’incidenza della povertà minorile, ai suoi massimi nella serie storica recente. In parallelo con la rarefazione delle relazioni sociali, il benessere psicologico è diminuito, specialmente tra le ragazze, così come sono aumentati i casi di disturbi alimentari e altri comportamenti a rischio. Eppure i giovani dimostrano una grande capacità di mobilitarsi per i temi che hanno a cuore, convinti di poter essere un effettivo agente id cambiamento del mondo in cui vivono. 

La fondazione “Con i bambini” ha rilevato la forma del disagio negli adolescenti, ma anche la voglia di attivarsi positivamente per la pace, i diritti e l’ambiente

Il 54% degli adolescenti è convinto di non essere capito dagli adulti. Il 38% lamenta che gli adulti non si mettono mai in discussione e il 37% non sopporta il loro continuo paragone con i tempi passati. Male l’avanzata della povertà. Secondo i dati preliminari dell’Istat si registra l’incidenza più elevata degli ultimi dieci anni. Nel 2023 i minori in povertà assoluta sono 1,3 milioni, il 14%. Il disagio spesso è figlio delle condizioni della famiglia. Il 33,9% dei minori è in deprivazione sociale e materiale se i genitori non sono diplomati. Significa 10 volte rispetto all’incidenza tra i figli di laureati (3%). Rispetto al pre-Covid, l’incidenza di bambini e ragazzi deprivati tra i figli di non diplomati è aumentata di quasi 5 punti percentuali. Come scrive Openpolis anche gli apprendimenti appaiono in calo rispetto al pre-pandemia. Nei test Ocse-Pisa il risultato in matematica degli studenti 15enni italiani è diminuito di oltre 15 punti tra 2018 e 2022.

Un indicatore in questo senso è dato anche dalla dispersione implicita, in crescita nel corso della pandemia. È la quota di studenti che, pur portando a termine il ciclo di studi, lo completano con competenze inadeguate che sono il 9,7% ed erano il 7% nel 2019. La rarefazione dei contatti sociali iniziata con la pandemia ha impattato anche dopo. Uno studente su due ha visto diminuire la frequenza con la quale vedono amici e amiche. La rivelazione arriva dall’Istituto superiore della sanità che stima in 65.967 gli studenti che tra 11 e 17 anni con tendenza all’isolamento sociale negli ultimi sei mesi. i tratta dell’1,6% del totale, sulla base di un campione rappresentativo della popolazione studentesca. Mentre quasi 100mila (il 2,5% del campione) presentano caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da social media. Il 75,9% degli studenti di 11-13 anni a rischio dipendenza da social dichiarano una difficoltà comunicativa con i genitori. 2.778 gli accessi in pronto soccorso di minori per sindromi e disturbi da alterato comportamento alimentare nel 2021. Si tratta di un aumento del 10,5% rispetto al 2019.

Il 14% dei giovani vive in condizioni di povertà assoluta (il dato più alto dal 2014)

Ma non è una generazione arresa. Quasi 2 su 3 i giovani italiani tra 15 e 24 anni che si dichiarano molto preoccupati per il cambiamento climatico. Molto più della media della popolazione (53%). In uscita dalla pandemia, nel 2022, il 6,4% dei giovani tra 14 e 17 anni ha prestato attività gratuite in associazioni di volontariato. In crescita rispetto all’anno precedente (3,9%). Il 2,9% dei giovani 18-19enni ha preso parte ad associazioni ecologiche, per i diritti civili, per la pace, più della media della popolazione pari all’1,6%.