Giù le tasse, così Renzi conquista Confindustria. Il premier punta a trovare le coperture per l’annunciata sforbiciata fiscale mettendo in atto la spending review

Matteo Renzi sa che il percorso delle Riforme si è fatto complicato a Palazzo Madama. E allora ripete, anche per darsi e dare coraggio ai suoi, che non ha alcuna intenzione di fermarsi. “Se si fa la spending review e si eliminano gli sprechi della pubblica amministrazione e si fanno le riforme”, ha affermato il premier al Tg5, “l’Italia riparte e butta giù le tasse. Dico solo che è arrivato il momento di buttare giù le tasse in questo Paese, è una questione di serietà. Su questo sono fissato, anche da sindaco la mia priorità era abbassare le tasse”. Dagli annunci ora si aspettano i fatti. Perché quel taglio alla spesa pubblica di cui parla il Presidente del Consiglio è ormai da sempre uno dei punti all’ordine del giorno che però è stato troppo spesso rinviato e mai attuato. In primis dai suoi predecessori. Ora, però, è l’ex sindaco di Firenze ad avere in mano la palla e tocca quindi a lui tagliare quelle spese. Quel “se si fa la spending review” è una delle azioni da cui dipende il futuro e la credibilità del suo esecutivo. Alla minoranza dem dice: “Rispondo agli italiani non ai D’Alema, Bersani e Fassina”. E su i casi Marino e Crocetta è chiaro: “Governino o vadano a casa”.

OK DAGLI INDUSTRIALI
Sulla volontà di tagliare le tasse il premier incassa la fiducia di Confidustria. “La priorità dell’Italia deve essere ora quella di rafforzare la lenta risalita dell’economia proseguendo lungo la strada delle riforme strutturali”, scrivono da viale dell’Astronomia dove hanno rilevato progressi anche superiori alle attese, “inclusa la riduzione del carico fiscale che zavorra la competitività delle imprese”.