Gli angeli del fango alla Leopolda. La kermesse nel 50° anniversario dell’alluvione di Firenze. Renzi punta sulla memoria per aumentare i Sì

Renzi e il suo spin doctor Jim Messina hanno scelto di fissare la Leopolda nel giorno del 50esimo anniversario della tragica alluvione che colpì Firenze

Politicamente parlando la correlazione fra l’attività dei comitati per il Sì al referendum e il valore ideologico assunto dalla kermesse della Leopolda di Firenze è strettissima. Anzi si può dire che aderiscano perfettamente, come un filtro oscurante sui finestrini delle auto blu. Se voti sì non puoi non essere un leopoldino. E se sei un leopoldino significa che la filosofia renziana è entrata nel tuo Dna. Ma stavolta c’è qualcosa di più. Stavolta c’è anche un aspetto emotivo ed evocativo, sul quale Matteo Renzi vuole far viaggiare questa edizione della manifestazione fiorentina, diventata una sorta di raduno catartico. Dopo le titubanze iniziali nel decidere quale fosse la data migliore per inaugurare la kermesse, Renzi e il suo spin doctor Jim Messina hanno optato per il 4, 5 e 6 novembre. Una data che si colloca a ridosso del Referendum, ma che incrocia anche un evento di grande portata storica per Firenze: il 50esimo anniversario della tragica alluvione che colpì il capoluogo toscano nel 1966.

A CACCIA DEGLI ANGELI
E proprio il 4 novembre la data sarà celebrata con una manifestazione che richiamerà nel capoluogo toscano gli “angeli del fango” che da tutta Italia si precipitarono sulle sponde dell’Arno per soccorrere la popolazione fiorentina. Difficile non vedere una stretta correlazione fra la Leopolda del Si e la Firenze degli angeli. Molto difficile. Per Matteo sarà l’occasione perfetta per confezionare un manifesto politico intriso di retorica e memorialistica. Come gli angeli del fango salvarono il patrimonio culturale della città di Dante, i passionisti del si potrebbero salvare l’Italia dal ritorno al passato. La ricerca del futuro di allora come proiezione di quello del domani. Non solo. Nell’immaginario collettivo gli angeli del fango, giovani e non accorsi a Firenze per strappare con le mani dalla melma i tesori della storia, restano scolpiti come il simbolo del volontariato senza se e senza ma.

LA SPERANZA
E Renzi, oggi, ha bisogno di angeli del si, determinati a strappare dalle mani dei signori del no le chiavi per entrare nel futuro. Che non sarà perfetto, figuriamoci il migliore, ma rappresenta pur sempre una chance, un’occasione per fare la storia. Come la fecero i ragazzi del 66 a Firenze. Di fatto dal 4 al 6 novembre Firenze prenderà vita e il popolo della Leopolda si abbraccerà con quello degli ”Angeli del fango”. Un’immagine, dicono, che ha particolarmente stregato il presidente del Consiglio e il suo staff.

LA MANIFESTAZIONE
Ma cosa succederà alla Leopolda? Alla regia è stata confermata Simona Ercolani, la potente autrice Rai che con la sua casa di produzione “Stand by me” aveva curato anche l’edizione dello scorso anno, titolata la “Terra degli uomini”. La scelta non è casuale. La Ercolani, moglie di Fabrizio Rondolino, è stata chiamata l’estate scorsa a occuparsi anche dell’intera produzione video nella campagna referendaria per il Sì. Ed è chiaro che la kermesse di quest’anno sarà una potente rampa di lancio per il voto al Referendum. La scaletta in preparazione pare essere ritagliata intorno alla più importante prova politica per il governo Renzi, pescando dal passato le emozioni per scaldare la platea. Tutto il mondo, fra i 50 anni dell’alluvione e la kermesse renziana, guarderà a Firenze come se fosse l’ombelico del mondo.

PARTERRE DE ROIS
Ma la vera sorpresa potrebbe essere il parterre degli ospiti . La partecipazione del comico Roberto Benigni, le cui recenti dichiarazioni sul voto a favore del sì hanno suscitato violente polemiche, potrebbe essere la chiave di volta dell’edizione 2016. Lo staff di Renzi sarebbe al lavoro per trattare la presenza dell’artista toscano, anche se molto dipende dalle indicazioni del suo potente manager, Lucio Presta, con cui si starebbero studiando tempi, modi e cachet dell’operazione. Un altro dei nomi big è quello del portiere e capitano della Juventus e della Nazionale, Gigi Buffon, in ottimi rapporti col presidente del Consiglio, e icona dello sport molto amata dal pubblico giovane.