Gli equilibri del governo Letta “appesi” alle Amministrative

di Angelo Perfetti

Il vero dato numerico arriverà tra poche ore. In un periodo dove impazzano i sondaggi, quasi quotidiani, per fare proiiezioni in vista di un possibile ritorno alle urne, il dato elettorale delle amministrative di domenica e lunedì prossimo segnerà un punto fondamentale anche per il Governo. Letta non si è certo speso per il voto delle comunali, impegnato com’è nel cercare di reperire ossigeno da un’Europa che pretende il rispetto dei patti sul debito pubblico, ma sa benissimo che il suo variegato esecutivo potrebbe cambiare forma adattandosi al peso specifico che le diverse coalizioni avranno a breve. O implodendo, se dalle urne uscisse vincente con un largo margine una qualsiasi delle tre formazioni (centrosinistra, centrodestra, grillini) attualmente dentro al Parlamento.

Lo scontro destra-sinistra

Destra e sinistra dunque, coalizzati a Palazzo Chigi, saranno nemici nell’agone amministrativo. Grillo punta tutto su Roma, ben sapendo che una (improbabile) conquista dello scranno di Giulio Cesare provocherebbe quel famoso “tzunami” che il leader del Movimento 5 Stelle invoca da tempo.
Ultime battute , dunque, per la campagna elettorale in 564 comuni, di cui 2 capoluoghi di regione: Ancona e Roma, e 14 capoluoghi di provincia: Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo. La Capitale è la protagonista di questa tornata elettorale. In lizza diciotto candidati e trentanove liste. Tuttavia la vera partita sarà a quattro. L’attuale primo cittadino Gianni Alemanno, appoggiato dal Pdl, una lista civica, la destra di Storace e Fratelli d’Italia. Per il centrosinistra Ignazio Marino, chirurgo e senatore del Pd, sostenuto anche da Sel, dal partito di Ingroia, dal Psi e da una lista civica. Marcello De Vito è il candidato per il Movimento 5 stelle. Infine l’imprenditore Alfio Marchini, appoggiato da una lista civica, considerato l’outsider della competizione. Di particolare importanza, agganciata con Roma, è l’elezione del sindaco di Fiumicino, Comune a sé ma sede dell’aeroporto internazionale della Capitale, con un porto commerciale in arrivo e uno turistico finito sotto inchiesta; robetta da qualche centinaio di miloni di euro.


Le operazioni di scrutinio

Le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì 27 maggio, subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. In caso di ballottaggio per l’elezione dei sindaci, si voterà domenica 9 giugno, sempre dalle ore 8 alle 22, e lunedì 10 giugno, dalle 7 alle ore 15 mentre le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì.

La spending review
La tornata elettorale porterà una importante novità, in linea con le più recenti richieste che i cittadini fanno agli Enti Pubblici: la riduzione degli eletti e la conseguente contrazione dei costi. Nei comuni superiori a 1 milione di abitanti i consiglieri da 50 scendo a 48 (gli assessori restano 12); in quelli con popolazione superiore al mezzo milione i consiglieri da 50 vengono ridotti a 40 (gli assessori scendono a 11). Nei Comuni superiori ai 250 mila abitanti i consiglieri passano da 40 a 32 (gli assessori possibili saranno 9); nei Comuni tra 30 mila e 100 mila abitanti i consiglieri passano da 30 a 24 (assessori possibili saranno 7). Nei Comuni superiori ai 10 mila abitanti i consiglieri da 20 si riducono a 16 (assessori al massimo 5); nei comuni superiori a 3.000 i consiglieri si riducono da 16 a 12 (assessori al massimo 4. Infine i Comuni con minore popolazione avranno solo 9 consiglieri invece dei 12 attuali e in quelli con meno di 1.000 abitanti ci salo il Sindaco senza assessori.

Silenzio elettorale
Da sabato 25 maggio scatta il ‘silenzio elettorale’, ovvero il divieto di effettuare, nel giorno precedente e in quelli del voto, comizi, riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta.