Gli italiani vogliono la flat pax: salgono al 46% i favorevoli all’intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega

Se è vero che l’evento che più li ha colpiti durante l’ultima settimana è stato la scomparsa di Fabrizio Frizzi (23 per cento), è altrettanto vero che gli italiani non hanno perso di vista l’andamento delle trattative per la formazione del (possibile) nuovo Governo. Le consultazioni cominceranno a metà della prossima settimana, quando al Quirinale sfileranno i partiti, anticipati dal presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, e i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico (M5s) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia). Ognuno metterà sul tavolo di Sergio Mattarella le proprie istanze.

Quel che è certo, stando almeno all’ultimo sondaggio dell’Istituto Piepoli, è che fra gli italiani cresce la voglia di un Esecutivo che veda insieme i due partiti considerati vincitori: la Lega e i pentastellati. Nonostante le schermaglie tattiche fra i rispettivi leader, infatti, rispetto al 38 per cento della scorsa settimana l’accordo tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio guadagna l’8 per cento e sale al 46. Nello specifico, il 66 per cento degli elettori di Centrodestra mostrano il pollice in su, percentuale che sale al 69 tra quelli del M5s (18 per cento per quelli di Centrosinistra). Circostanza “frutto dell’accordo raggiunto per l’elezione dei presidenti delle Camere”, ragiona con La Notizia il presidente dell’Istituto Piepoli, Roberto Baldassari. E ancora: il 29 per cento degli intervistati pensa che lo schema debba prevedere Di Maio premier e Salvini come vice, per il 22 per cento invece la dinamica dovrebbe essere inversa. Alla domanda su quale tra i possibili candidati a Palazzo Chigi preferirebbero, gli italiani rispondono Di Maio nel 25 per cento dei casi e – a sorpresa – Paolo Gentiloni (Pd) al 20, col leader del Carroccio terzo (19 per cento).

Con l’inquilino di Palazzo Chigi candidato premier del Centrosinistra, spiega ancora Baldassari, “è indubbio che il Pd avrebbe avuto maggiori chance”. Ma così non è stato e il 18 per cento raccolto il 4 marzo (stabile secondo le intenzioni di voto) rischia di condannare i dem all’irrilevanza. Ma certo, mai dire mai. Ultima annotazione, il dato relativo alla fiducia in Mattarella: 67 per cento, più 3 per cento in una settimana. Dal Colle, gli italiani si aspettano moltissimo: non a caso, il cosiddetto Governo del presidente resta l’ipotesi più gradita (51 per cento).

Twitter: @GiorgioVelardi