Gli statali sorridono. Accordo tra Aran e sindacati, col nuovo contratto in arrivo arretrati tra 370 e 712 euro

Gli statali sorridono. Nelle loro buste paga saranno infatti caricati arretrati che vanno dai 370 euro della classe retributiva più bassa ai 712 di quella più alta, per una media di 492 euro.

È il risultato dell’intesa tra sindacati e Aran, l’agenzia che ha trattato per conto della ministra Marianna Madia. Il contratto, valido per 240mila dipendenti, copre infatti il triennio 2016-2018. Ora è corsa contro il tempo per accelerare e far arrivare questa una-tantum nello stipendio di febbraio. Da marzo, poi, scattano gli 85 euro (in media) dell’aumento a regime.

Entro oggi, L’Aran spedirà al Governo la relazione tecnica all’ipotesi di intesa, firmata il 23 notte. Poi toccherà all’esecutivo dare il via libera, verificando la conformità dell’accordo all’atto di indirizzo e alla finanziaria. Per i primi di gennaio il parere atteso dovrebbe essere pronto e questo permetterebbe all’Aran di girare la pratica alla Corte dei Conti. Si punta a chiudere tutto intorno al 20 del mese, dando così il tempo al Tesoro di preparare i cedolini di febbraio, altrimenti scalerà tutto a marzo.

Tabelle alla mano, il contratto prevede un incremento a regime dai 63 ai 117 euro mensili (85 circa il valore medio). E per le sette posizioni economiche inferiori c’è da considerare l’elemento perequativo, dai 21 ai 25,80 euro mensili. Un assegno, da corrispondere in dieci mensilità, che garantisce il mantenimento degli 80 euro, come promesso dalla Madia. Si calcola che – guardando a tutto il 2018 e a ogni voce – il plus guadagnato con il rinnovo contrattuale va dai 1.273 ai 1.999 euro, dalla prima all’ultima classe retributiva.