Gli Usa spiavano anche le ambasciate italiana. Sale la tensione per lo scandalo Nsa

Non si ferma lo scandalo Nsa. Secondo le ultime rivelazioni del Guardian, che cita nuovi documenti resi disponibili dalla talpa Edward Snowden, i servizi di intelligence degli Stati Uniti spiavano oltre ai diplomatici dell’Unione europea a New York e a Washington anche le ambasciate di una serie di Paesi europei tra cui l’Italia.

CIMICI IN AMBASCIATE. Assieme ai tradizionali avversari ideologici e ai Paesi mediorientali, scrive il sito del quotidiano britannico, la lista di obiettivi dei servizi Usa include le missioni dell’Ue e le ambasciate di Francia, Italia e Grecia, così come un numero di altri alleati americani, tra cui Giappone, Messico, Corea del Sud, India e Turchia. L’elenco, che compare in un documento datato settembre 2010, elenca 38 ambasciate e missioni, indicandole appunto come “target”, e dettaglia una serie di metodi di spionaggio, tra cui cimici installate negli strumenti di comunicazione elettronica. La lista non include Regno Unito, Germania o altri Stati europei occidentali.

REDING: SE SPIONAGGIO VERO NO A ACCORDO LIBERO SCAMBIO. La notizia del pesunto spionaggio Usa sulle sedi diplomatiche dell’Unione europea ha fatto infuriare i vertici dell’Unione. Se ieri il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz si era detto “profondamente preoccupato e scioccato per le accuse secondo cui le autorità Usa avrebbero spiato gli uffici dell’Ue”,oggi arriva l’affondo di Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea e commissario europeo per la Giustizia. “I partner – ha commentato – non si spiano uno con l’altro. Non possiamo negoziare su un grande mercato transatlantico se esiste anche il minimo dubbio che i nostri partner stiamo portando avanti attività di spionaggio sugli uffici dei nostri negoziatori. Le autorità americane dovrebbero eliminare rapidamente ogni dubbio”.

ASHTON: CHIESTI CHIARIMENTI A USA. Sul caso è intervenuta anche Catherine Ashton, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea. “L’Unione europea – scrive in una nota – è consapevole delle notizie diffuse dalla stampa, secondo cui le sedi dell’Ue sono state messe sotto sorveglianza. Non appena abbiamo visto queste notizie, il Servizio europeo per l’azione esterna si è messo in contatto con le autorità degli Stati Uniti, sia a Washington DC sia a Bruxelles, per avere un urgente chiarimento delle veridicità e dei fatti che circondano queste notizie”. Ieri Schulz aveva parlato di “grave impatto sulle relazioni Ue-Usa” nel caso in cui la notizia venisse confermata. Oggi, Ashton ha avuto un atteggiamento più attendista. “Le autorità Usa – si legge nella nota – ci hanno detto che stanno controllando l’accuratezza delle informazioni diffuse ieri e ci risponderanno prima possibile. Se (la vicenda, ndr) è chiaramente motivo di preoccupazione, non faremo ulteriori commenti a questo punto, fino a quando non avremo più chiarezza sulla questione”.

GERMANIA: CLIMA DA GUERRA FREDDA. Duri commenti sul caso sono arrivati in giornata anche dalla Germania. Se quanto rivelato dal giornale Der Spiegel a proposito dei leader dell’Ue spiati dagli Stati Uniti verrà confermato, ha detto il ministro tedesco della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, “questo ricorda i metodi usati dai nemici durante la Guerra fredda”. Il ministro ha quindi invitato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ad assumersi personalmente la responsabilità di indagare sulle accuse. “Va oltre ogni possibile comprensione il fatto che nostri amici negli Stati Uniti vedano gli europei come nemici”, ha detto Leutheusser-Schnarrenberger, chiedendo una “immediata e completa” spiegazione in merito da parte del governo di Washington.