Governo, crisi senza precedenti. Veto di Mattarella su Savona, Conte getta la spugna. Ira di Lega e M5s, Di Maio agita l’impeachment. Salvini: “Se Berlusconi vota Cottarelli addio alleanza”

Governo, Conte rinuncia al mandato. Mattarella pone il veto su Savona. Ira di Lega e M5S. Il voto ora è più vicino

Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ il fallimento di un possibile Governo sostenuto da M5s e Lega. E’ l’esito dello scontro istituzionale senza precedenti tra il capo dello Stato e i due partiti che si è consumato quasi esclusivamente su un nome, quello di Paolo Savona, l’economista indicato dalla Lega per il ruolo di ministro dell’Economia. Dopo 84 giorni dalle elezioni politiche, tutto finisce sul confronto frontale tra il Quirinale e i due leader di una maggioranza che probabilmente non si formerà più. Carroccio e pentastellati hanno parlato di nuove elezioni ma il presidente della Repubblica deciderà “sulla base di quanto avverrà in Parlamento”. “Nelle prossime ore” assumerà “un’iniziativa”, ha detto Mattarella al termine dell’incontro al Quirinale con Conte. E infatti, poche ore dopo è stato convocato per lunedì mattina alle 11.30 al Quirinale l’ex commissario straordinario alla spending rewiew, Carlo Cottarelli.

VIDEO – Le dichiarazioni di Mattarella dopo il colloquio con Conte

“Per noi l’Italia è sovrana: se si vuole impedire un governo del cambiamento allora ce lo devono dire chiaramente. Sono molto arrabbiato”, ha detto il leader M5s Luigi Di Maio in una dichiarazione su Facebook dove ha aggiunto: “Stiamo lavorando da decine e decine di giorni, dalla mattina alla sera, per assicurare un Governo a questo Paese: ma la verità è che stanno facendo di tutto per non mandare il M5s al governo di questo Paese”. Ma non solo. “Serve l’impeachment perché bisogna parlamentarizzare tutto anche per evitare reazioni della popolazione. Poi al voto”, è l’affondo di Di Maio che chiede la messa in Stato di accusa di Mattarella in diretta telefonica con il programma di Che tempo che fa e chiede alla Lega di non tirarsi indietro. “Badate che non facciamo a cuor leggero perché abbiamo sempre tutelato la Costituzione”, incalza Alessandro Di Battista dalla piazza di Fiumicino.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, era stata tra i primissimi politici ad evocare l’impeachment, sul quale, di fatto si spacca il Centrodestra. “E’ irresponsabile parlare di impeachment”, è la ferma reazione di un “preoccupato” Silvio Berlusconi che punta il mirino contro il M5s. Dal Pd e da Leu la reazione contro la mossa del M5s è univoca. “Contro il Colle attacchi inauditi, ha difeso gli italiani”, sottolinea il reggente Dem Maurizio Martina. “Minacciare Mattarella è indegno, non si scherza sulle istituzioni”, rinfocola Matteo Renzi. “Le prerogative del Presidente della Repubblica sono garanzia per il Paese e per i cittadini, Di Maio e Salvini rileggano la Costituzione”, incalza il leader di Leu Pietro Grasso.

Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari del M5s, Mattarella nel corso dei colloqui di domenica pomeriggio con Matteo Salvini e Di Maio avrebbe posto un veto sulla scelta di Savona a capo del Ministero dell’Economia. Scelta che, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari leghiste, Salvini nel corso dell’incontro avrebbe invece confermato.

Peraltro l’ultima carta giocata da Lega e Cinque stelle per convincere il Quirinale è stato il comunicato di Savona. “Voglio un’Europa diversa, più forte, ma più equa“, ha detto l’economista in un comunicato, pubblicato su Scenarieconomici.it (il portale col quale collabora). Savona sottolinea di non essere mai intervenuto finora in quella che definisce la “scomposta polemica” che ha riguardato le sue idee sull’Europa. Una mossa pienamente politica dell’ex ministro del governo Ciampi, per certi versi anche attesa per ammorbidire lo scontro frontale tra Quirinale da una parte e M5s e Lega dall’altra. Quella di Savona non è certo un’abiura, ma le sue precisazioni “in positivo” di come propone di riformare le istituzioni europee avrebbero potuto pesare nel confronto sulle nomine tra il presidente incaricato Giuseppe Conte e il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Un atteggiamento rafforzato anche da un messaggio che Savona ha inviato a Lucia Annunziata che a In Mezz’ora stava intervistando il ministro uscente Piercarlo Padoan: “Padoan è stato un grande ministro e glielo dirò di persona semmai sarò il suo successore”. A sua volta Padoan ha risposto che “il curriculum del professor Savona, che conosco personalmente, non è in discussione ma non penso sia questo il punto”.

Non solo. Nella sua nota pubblicata da Scenarieconomici.it Savona sintetizza le sue proposte per un rafforzamento dell’Unione Europea. Tra le varie ricorda la creazione di una scuola europea unica per ogni ordine e grado “per pervenire a una cultura comune che consenta l’affermarsi di consenso alla nascita di un’unione politica”, l’assegnazione alla Bce delle “funzioni svolte dalle principali banche centrali del mondo per perseguire il duplice obiettivo della stabilità monetaria e della crescita reale”, attribuire all’Europarlamento di poteri sulle “materie che non possono essere governate con pari efficacia a livello nazionale”, alla Commissione europea il potere di legiferare sulle materie dell’articolo 3 del Trattato di Lisbona e al Consiglio europeo compiti di vigilanza “sulle istituzioni europee per garantire il rispetto degli obiettivi e l’uso dei poteri stabiliti dai nuovi accordi” .

Alta tensione tra Lega e Forza Italia – “Stiamo assistendo a qualcosa di incredibile, senza precedenti. Qualcuno ha deciso che la democrazia in Italia doveva essere sospesa, che il voto del 4 marzo non contava niente. È la prima volta nella storia che un Governo nato col consenso popolare, finalmente eletto dai cittadini dopo i tanti imposti dal Palazzo, venga stroncato alla vigilia del giuramento perché qualche signore dello spread ha così deciso. Perché non può essere ministro dell’Economia un professore, reo di aver scritto e detto che questa Europa è in mano a pochi e non fa gli interessi dei cittadini italiani”, ha detto a Repubblica il leader della Lega. Il governo d’emergenza “certo non sarà il nostro Governo, non avrà mai il nostro voto. Potevano dircelo prima, evitare di farci perdere tre settimane di tempo, di farle perdere agli italiani. Potevano evitare di prenderci in giro”, ha aggiunto.

Come replica all’accusa di chi sostiene che in fondo lei puntava a questo: tornare al voto? “Balle. Io ci ho creduto fino all’ultimo. Se in queste settimane avessi voluto fare gli interessi della Lega, avrei staccato la spina molto prima. C’erano mille occasioni. Non avrei perso tanto tempo, non mi sarei spinto fino a questo punto”, sottolinea il leader leghista, che spiega: “Ho letto con grande rammarico le parole di Silvio Berlusconi, che anziché difendere il suo alleato ha parlato di altro (no impeachment, difesa di Mattarella, ndr). Sembrava di sentir parlare la Merkel, ma di questo avremo modo di parlare”. E su eventuali intese future con il M5s sottolinea: “Oggi dico solo una cosa. Il contratto sottoscritto insieme non sarà carta straccia. Sono state poste buone basi per lavorare insieme”.