Gran Bretagna al bivio

di Marcello Di Napoli

Domani gli scozzesi scelgono il proprio destino con il referendum per separarsi dal Regno Unito. Così la Scozia, che dal 1707 fa parte della Gran Bretagna, rischia di abbandonare il Regno di Sua Maestà. I sondaggi parlano di un testa a testa. Tanto che, la Regina Elisabetta, al termine della messa nella Chiesa di Craithe Kirk nell’Aberdeenshire, avrebbe lanciato un appello irrituale ai suoi sudditi del Nord: “Spero che gli scozzesi riflettano attentamente sul proprio futuro.” Per il premier britannico David Cameron sarà un divorzio doloroso e da Aberdeen ha ricordato che, in caso di affermazione dei sì, la Scozia dovrà rinunciare alla sterlina e rischia di essere divisa da confini con l’Inghilterra e di non avere più lo stesso esercito.

LE CONSEGUENZE
Al contrario, in caso di vittoria del no all’indipendenza in Scozia, ci sarà un forte cambiamento. “Non è più possibile lo status quo” ha dichiarato Cameron sottolineando che la campagna elettorale ha cambiato tutto e che “non ci sarà più un ritorno a come erano le cose. Se vince il no ci sarà un grande e senza precedenti programma di devolution con nuovi poteri per il Parlamento scozzese, in materia di tasse, spesa pubblica e welfare”. Ma l’eventuale vittoria, nel referendum del 18 settembre, potrebbe modificare non solo la mappa del Regno Unito. Secondo Bruxelles, infatti, gli effetti del voto si ripercuoteranno anche sui due pilastri dell’Europa occidentale dal dopoguerra a oggi: l’Unione europea e la Nato. In rottura con il resto del Regno Unito, in caso di vittoria dei sì la Scozia si troverebbe automaticamente fuori sia dall’Europa che dall’Alleanza Atlantica e dovrà richiedere nuovamente di potersi riunire a entrambe. Secondo Bruxelles, per gli scozzesi il processo di rientro soprattutto nell’Unione potrebbe essere lungo e difficile, data la posizione di alcuni Paesi membri assolutamente contrari a lasciare che gli scozzesi conservino i privilegi assegnati al Regno Unito: è il cosiddetto opt-out, il rifiutare la richiesta scozzese di utilizzare l’euro come moneta unica e di aderire alla zona Schengen, che permette ai cittadini europei di circolare muniti di una semplice carta d’identità.