Grandi opere, scadenze fantasma. Il ministro Giovannini parla di cronoprogrammi. Ma in 50 cantieri commissariati il timing è un mistero

La metà delle opere commissariate dal ministero delle Infrastrutture guidato da Giovannini non ha nemmeno un cronoprogramma pubblico.

Grandi opere, scadenze fantasma. Il ministro Giovannini parla di cronoprogrammi. Ma in 50 cantieri commissariati il timing è un mistero

La metà delle opere commissariate dal ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili (Mims) non ha nemmeno un cronoprogramma pubblico. Le scadenze restano quindi avvolte nel mistero. Nonostante le promesse di trasparenza fatte dal numero uno del Mims, Enrico Giovannini, a distanza di mesi dalle nomine dei commissari mancano le schede per conoscere il timing di oltre 50 cantieri su cui il governo Draghi è intenzionato ad accelerare.

COMMISSARI. Peraltro proprio Giovannini, rispondendo a un’interrogazione alla Camera, ha parlato di “cronoprogramma rispettato” finora. Il punto è che per oltre 50 opere, su 102, manca proprio il cronoprogramma. La vicenda è iniziata ad aprile 2021, quando c’è stata la prima infornata di commissariamenti riguardanti infrastrutture ferroviarie, interventi stradali, presidi di pubblica sicurezza ma anche infrastrutture idriche, portuali e il potenziamento delle opere di trasporto di massa. Ad agosto è arrivato poi il commissariamento di altre 45 opere.

In totale sono 102 i cantieri consegnati ai commissari, che in molti casi sommano il potere su varie opere, per un movimento economico di 96 miliardi di euro. Uno sforzo titanico, su cui Giovannini aveva garantito la pubblicazione del timing per verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Peccato, però, che consultando il sito emerga una spiacevole realtà: 16 opere ferroviarie non hanno un cronoprogramma.

Tra queste c’è il quadruplicamento della linea Tortona-Voghera, per cui sono già a disposizione i 100 milioni di euro necessari alla sua realizzazione. Ma non ci sono notizie nemmeno sul potenziamento del collegamento Lamezia Terme-Catanzaro Lido-Dorsale jonica, anche in questo caso già totalmente finanziata (per un valore di 315 milioni), e sul nuovo collegamento ferroviario stazione di Bergamo-Aeroporto Orio al Serio.

Ancora peggio va sulle opere stradali: in totale sono 23 quelle senza uno scadenzario dei lavori. Alcuni esempi? La viabilità di accesso all’hub portuale di La Spezia (uno dei pezzi della variante Aurelia Bis), per cui sono già pronti i 67 milioni previsti per i lavori. E ancora: l’intervento sulla tangenziale di Lucca, il collegamento Vigevano con accesso a Malpensa, e più a sud il completamento della tangenziale di Gela. Sono invece 10 i presidi di pubblica sicurezza dalla tempistica realizzativa ignota.

Si va dal comando dei vigili del Fuoco di Andria-Trani, al parco della Giustizia di Bari. Non si conoscono poi le tappe per la riqualificazione e potenziamento della caserma Piave di Nettuno, della caserma Cardile di Alessandria e della riallocazione del centro sportivo della Guardia di finanza a Roma. Infine per il trasporto rapido di massa, non ci sono 6 cronoprogrammi, tra cui 5 legati alla metropolitana di Catania, e l’altro relativo alle linee tranviarie previste nella Capitale.