Grasso si accorge dei vitalizi. E dice stop per i condannati. Il presidente del Senato cavalca l’antipolitica. Ma grazie alla burocrazia non cambia nulla

Laura Boldrini, la presidente della Camera che sognava tanto il Quirinale, quando si è trattato di attaccare il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha scelto la strada principale denunciando il pericolo dell’uomo solo al comando. Apriti cielo. Pietro Grasso, invece, solido e arcigno presidente del Senato, pur mirando allo stesso bersaglio ha imboccato una strada secondaria. Riprendendo un tema caro all’antipolitica la seconda carica dello Stato ha sottolineato che per togliere i vitalizi agli ex parlamentari pregiudicati “ho bisogno di una deliberazione del consiglio di presidenza del Senato e di quello della Camera, perché ci sono pareri giuridici contrastanti, ma vedremo come risolvere”. Insomma, si può fare ma non è una cosa semplice, a dimostrazione del fatto che quando i parlamentari si fanno le leggi che li riguardano sono particolarmente accorti.

IL NODO
Resta, però, il nodo del problema: quei vitalizi sono giusti? “Assolutamente no”, ha risposto secco il presidente del Senato, “sono stato io a iniziare, a portare avanti questo discorso, spero che presto possa concludersi”. E proprio perché l’argomento rientra fra i temi sensibili, il Movimento 5 Stelle ha colto la palla al balzo per sostenere l’azione di Grasso. “Accogliamo con favore le dichiarazioni del presidente del Senato che si dice pronto a convocare l’ufficio di presidenza di Palazzo Madama per votare l’immediata revoca dei vitalizi per i politici condannati per gravi reati. È un ingiustizia che non si può più tollerare”, afferma il Questore del Senato, la grillina Laura Bottici che per prima questa estate aveva depositato in Ufficio di Presidenza la proposta. “Se la Camera non si muove, noi non aspettiamo. Sarà il Senato a fare il primo decisivo passo per cancellare questa ingiustizia”, chiosa la Bottici. Colpita e affondata, la Boldrini non ha potuto far altro che accodarsi. “Bisogna dire no al vitalizio per chi è condannato per mafia”, sostiene la presidente della Camera, “ne abbiamo parlato anche nel corso dell’ufficio di presidenza, io pongo lo stesso impegno di quando a giugno sollevai la questione per la prima volta”. “Con il presidente del Senato Grasso”, ha aggiunto la Boldrini, “siamo determinati ad andare avanti su una decisione che è attesa e che riteniamo necessaria”. Ma che per ora resta solo una bella intenzione.

I MAGISTRATI
Grasso, dal canto suo, è stato costretto a rincorrere le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, sul ruolo dei magistrati. “Io sono un ex magistrato e penso di avere interpretato un ruolo senza essere né burocrate né protagonista”, sostiene il presidente del Senato, “alle volte il protagonismo viene da sè per le cose importanti che fai, quello è giusto, la gente deve sapere quando fai cose utili e importanti per la società”. Mattarella, durante il suo intervento a Firenze, ha detto che i magistrati non devono essere né burocrati né protagonisti.