Grecia, la solita Merkel gela le trattative. E i mercati tremano. Domani il vertice straordinario dell’Eurogruppo

La vittoria del No non piega la Germania. Per la cancelliera tedesca, Angela Merkel, al momento non ci sono le condizioni per riaprire le trattative. Decisiva la posizione che Atene proporrà per uscire dallo stallo. La posizione tedesca riflette quella dell’Eurogruppo, che riunisce i ministri dell’Economia e delle Finanze della zona euro e che si riunirà domani a Bruxelles. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ribadisce che la ristrutturazione del debito ellenico, che il premier greco Alexis Tsipras, considera la base per qualsiasi negoziato, non può essere presa in considerazione dalla Germania.

L’ESITO DELLE URNE
La vittoria del No. E adesso Atene chiede nuova liquidità alla Banca centrale europea. Massiccia l’affleunza alle urne dei greci per il referendum indetto dal premier Alexis Tsipras sulle proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese. Il No ha ottenuto una percentuale superiore al 60%. Nettamente meglio rispetto ai sondaggi e alla aspettative quindi. Tanto che la festa in piazza è già scattata oltre che nella sede di Syriza. “La Grecia”, ha fatto sapere il portavoce del governo di Atene,  “farà tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad un accordo con i creditori, anche nelle prossime 48 ore”. Il premier Matteo Renzi ha incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Palazzo Chigi per analizzare gli effetti del referendum greco. Delusione dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che sperava nella vittoria del sì.

COSA PREVEDEVA IL REFERENDUM
Gli aventi diritto al voto sono circa 9,8 milioni – dei quali 108.371 votano per la prima volta – e i seggi sono quasi 19mila. Per poter essere ritenuto valido al referendum doveva votare almeno il 40% degli aventi diritto (ha votato più del 60%). Gli elettori hanno ricevuto due schede: la prima contiene una domanda relativa al referendum con due caselle che dovranno essere contrassegnate da una croce sul ‘sì’ o sul ‘no’ e l’altra in bianco. Ecco il quesito su cui i greci sono chiamati ad esprimersi: “Referendum del 5 luglio 2015. Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell’Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta? Il primo documento è intitolato ‘Riforme per il completamento dell’attuale programma ed oltre’ ed il secondo ‘Analisi preliminare per la sostenibilita’ del debito'”.