Grillo, niente dimissioni in bianco per gli eurocandidati

di Vittorio Pezzuto

Enrico Buemi non ha perso tempo. Il senatore socialista ha presentato ieri un’interrogazione urgente al Governo, allarmato dalla notizia che il M5S starebbe sottoponendo a ciascun candidato alle Europee un modello contenente l’impegno in bianco a dimettersi da deputato in caso di inadempienza rispetto al codice di comportamento così come l’obbligo di versare al Movimento stesso 250mila euro in caso di grave inadempienza. «Si tratta di un abuso perpetrato a dispetto di qualsiasi legge vigente e che rappresenterebbe un precedente pericolosissimo, in palese violazione della Costituzione italiana» osserva Buemi, che ricorda come gli statuti dei partiti debbano essere redatti nel rispetto della Costituzione e dell’ordinamento dell’Unione europea.
Contattato da La Notizia, il deputato pentastellato Carlo Sibilia smentisce «nella maniera più assoluta che un candidato del nostro Movimento possa firmare alcunché in bianco». Conferma però che Beppe Grillo sta studiando con il suo staff la formalizzazione «di una penale di natura pecuniaria che vincoli al mandato gli eletti, costringendoli a rispettare il codice di comportamento interno». Come tutti i suoi colleghi, Sibilia non arretra nemmeno sulla battaglia per cancellare il principio del divieto di mandato imperativo stabilito dall’articolo 67 della Costituzione italiana. I grillini lo considerano ormai anacronistico («Chi svolge attività legislativa non ha più la tempra morale degli eletti di un tempo ma spesso lo fa solo per interesse personale») e preferiscono puntare sulla formula del recall che vige negli Stati Uniti. Un meccanismo che avrebbero introdotto volentieri come emendamento alla nuova legge elettorale «ma poi non l’abbiamo fatto perché l’Italicum non prevede un legame diretto tra eletto e territorio, come invece accadrà con le circoscrizioni elettorali previste per le Europee» spiega Sibilia.
Peccato la normativa europea sia chiarissima: «I membri del Parlamento europeo votano individualmente e personalmente. Non possono essere vincolati da istruzioni né ricevere mandato imperativo» (…) «I deputati sono liberi e indipendenti. Qualsiasi accordo sulle dimissioni dal mandato prima della scadenza o al termine della legislatura è nullo» (…) «I deputati votano individualmente e personalmente. Essi non possono essere vincolati da istruzioni né ricevere mandato imperativo. Qualsiasi accordo sulle modalità di esercizio del mandato è nullo». I grillini non si lasciano però impressionare e tirano dritto: per loro conta molto di più il giudizio volubile del popolo della Rete.