Gualtieri attacca la Raggi. Ma finora non ha fatto che copiarla. Il sindaco Pd sostiene che la città era ferma al palo. Su bus elettrici, cantieri e rifiuti però non cambia nulla

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri sostiene che la città era ferma al palo. Su bus elettrici, cantieri e rifiuti però non cambia nulla.

Tra le caratteristiche di un politico eletto non si può di certo annoverare la riconoscenza verso chi lo ha preceduto. Un concetto semplice che ci viene ricordato a cadenza settimanale dal sindaco Roberto Gualtieri che davanti a un qualsiasi problema prima si traveste da vittima e dopo si lancia all’attacco, più o meno velato, dell’ex prima cittadina Virginia Raggi. È successo anche ieri quando, facendo il punto sui suoi primi 100 giorni di consiliatura, ha dato il via a un botta e risposta con i consiglieri di M5S.

A dare il via allo scontro dialettico è stato Gualtieri che ha spiegato di aver “dovuto rimettere in piedi situazioni critiche” con “la città che era ferma e tagliava investimenti”. In altre parole “una città che non spende le risorse e che investe una quota impressionantemente bassa rispetto a quanto stanziato”. Non solo. Il dem ha poi detto di “non accusare nessuno ma la macchina amministrativa era su binari sbagliati. Abbiamo trovato cose incredibili e ora con il nuovo bilancio stiamo dando grandi segnali di cambiamento”.

A rispondergli per le rime è stato il consigliere capitolino di M5S, Daniele Diaco, secondo cui “il sindaco Gualtieri si lamenta di aver trovato Roma ferma. Ma la realtà è ben altra cosa da quello che vuole far credere ai romani”. “Quando siamo entrati noi quasi sei anni fa, dal punto di vista ambientale abbiamo trovato Ama in rosso e con i bilanci falsificati dal 2003. Sì, avete capito bene: ci abbiamo messo un po’ a correggere 13 anni di bilanci falsi” spiega il pentastellato aggiungendo che “poi li abbiamo approvati con un risanamento da 250 milioni di euro e abbiamo approntato un piano industriale da 340 milioni di euro: tutto ovviamente certificato e messo sui conti”.

Malgrado una simile partenza, davvero ben diversa da quella trovata da Gualtieri, la Raggi “ha lasciato all’attuale amministrazione: due mega accordi da 100 milioni di euro per tre anni sullo sfalcio e sulle potature, al via le assunzioni di nuovi giardinieri, acquisto di nuovi mezzi (camioncini, camion, trattori, bracci meccanici, trincie, falciatrici e chi più ne ha più ne metta)”. Per questo, conclude, “capiamo il diverso orientamento politico, ma dal sindaco ci saremmo aspettati più riconoscenza che attacchi faziosi e strumentali”.

REGALI DEL PASSATO. Che il dem sia refrattario a riconoscere gli sforzi fatti dalla Raggi, appare ormai chiaro. Del resto è già successo più volte a partire da quando l’attuale Amministrazione si è intestata la messa in strada di 70 bus elettrici nuovi di zecca. Peccato che fossero quelli comprati dai pentastellati e che, come spiegato tempo fa a La Notizia dalla capogruppo M5S Linda Meleo (leggi l’articolo), “fanno parte di una più ampia partita da circa 150 vetture che è in consegna”. È successo anche con la gara per le nuove sette linee di tram annunciata dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ma che sempre la Meleo ha spiegato che altro non è che quella “che abbiamo lanciato a inizio della primavera di quest’anno” e che “è stata già aggiudicata durante l’Amministrazione Raggi”.

Copione simile anche con la riapertura della stazione di Vigna Clara che è stata annunciata dai dem ma che arriva al termine di un iter avviato quasi due anni fa dall’ex sindaca. Anche la ripartenza dei cantieri per la manutenzione stradale è un lascito della Raggi. E sui rifiuti? Stessa storia perché tra le cose lasciate in dote dai 5S ci sono gli accordi per portare l’immondizia fuori città, quest’ultimi criticati dal Pd quand’era all’opposizione ma ora riconfermati, e la riapertura della discarica di Albano Laziale per superare l’emergenza.