Gualtieri ci spera ancora. Ma il flop dell’Expo condanna Tor Vergata

I progetti pensati per l'Expo, soprattutto nell’area di Tor Vergata, non possono essere accantonati. Ne è convinto il sindaco Gualtieri.

Gualtieri ci spera ancora. Ma il flop dell’Expo condanna Tor Vergata

Archiviata l’umiliazione dell’Expo 2030, con una sconfitta molto più dura del previsto, Roma deve guardare avanti. Pensando, innanzitutto, al progetto presentato per l’esposizione universale, che prevedeva la riqualificazione di un intero quadrante. I progetti pensati soprattutto per l’area di Tor Vergata non possono essere accantonati: ne è sicuro il sindaco capitolino, Roberto Gualtieri. Con lui sembra essere anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

I progetti pensati per l’Expo, soprattutto nell’area di Tor Vergata, non possono essere accantonati. Ne è convinto il sindaco Gualtieri

Ma ancora una volta è il governo a ignorare, così come fatto per tutta la campagna per la conquista dell’Expo, le richieste della Capitale. Per il momento dall’esecutivo arrivano solo critiche, a conferma che in questo progetto non ci ha mai creduto e non ha fatto nulla per sostenerlo davvero. Consci, forse, della disfatta che è poi arrivata. Non a caso, Giorgia Meloni ha deciso di non metterci la faccia e di non andare a Parigi per il voto decisivo, così come ha fatto Rocca. Ora, però, bisogna voltare pagina. E su questo Gualtieri ha le idee chiare: “I progetti pensati per l’Expo si faranno tutti, a partire dal recupero delle vele di Calatrava”. Che, sottolinea il sindaco, “già usufruiscono di fondi del Giubileo e che saranno quindi rese fruibili per l’anno santo”.

Per Gualtieri “Roma può andare avanti anche senza Expo”, perché la giunta non ha “mai basato lo sviluppo della città sull’evento”. La sua posizione sembra condivisa da Rocca, secondo il quale il rilancio dell’area di Tor Vergata va considerato: “Tutto ciò che riguarda lo sviluppo dei territori regionali mi interessa”, afferma. Spiegando che quello di Tor Vergata “era un bel progetto”. E continua a esserlo, a giudizio del presidente della Regione Lazio, nonostante la sconfitta su Expo. Il problema però c’è ed è quello di “rimanere coi piedi per terra rispetto alle risorse possibili”. In ogni caso Rocca dice che sarebbe “ben contento” se ci fosse la possibilità di lavorare con il Comune di Roma e il governo per lo sviluppo e la rigenerazione dell’area. “La mia disponibilità è totale”, assicura Rocca.

Diversi sono i progetti previsti per l’Expo che rischiano di saltare e su cui il Campidoglio spera invece di poter proseguire ugualmente. C’è sicuramente il parco fotovoltaico di Tor Vergata, il collegamento su ferro di quella stessa zona, ma anche la città dello sport, per la quale sono già previsti 150 milioni di fondi dal Giubileo. Che, però, non bastano. Il dossier Expo comprende tantissimi progetti per il recupero del quadrante di Tor Vergata e il sindaco non vuole accantonarli. Per questo sta pensando a come cercare le risorse per portarli avanti.

Tra gli altri progetti c’è anche il corridoio ciclopedonale dal Colosseo a Tor Vergata. E poi le Vele di Calatrava, per le quali Gualtieri garantisce che verranno rese fruibili entro il Giubileo. Il sindaco parlerà con Regione e governo per “capire cosa si può realizzare”. Di certo una delle parti essenziali è quella della viabilità, tra metropolitana, treno e ciclabili. Su cui, però, bisognerà capire le intenzioni del governo e se ci saranno fondi disponibili. Ma proprio qui arriva il problema.

Dopo il sostegno quasi nullo per Expo 2030 anche sui fondi l’esecutivo è latitante

Perché, come al solito, ci pensa il governo a smontare i piani di Comune e Regione. Invece di prendersi la responsabilità della sconfitta, che getta un’ulteriore ombra sulla credibilità internazionale dell’esecutivo guidato da Meloni, l’obiettivo della maggioranza sembra al momento ben altro. Basta, per esempio, guardare alle dichiarazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo cui la sconfitta “era in larga misura prevedibile” e la colpa è del “ritardo” con cui “Conte e Raggi decisero di proporre questa candidatura”. Prevedibile, certo, ma forse almeno ci si poteva provare. Contrariamente a quanto fatto dal governo Meloni, che mai si è speso per l’Expo a livello internazionale. O lo ha fatto sotto traccia e con risultati nulli.

Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, era una “mission impossible” e Roma avrebbe dovuto puntare sulle Olimpiadi e non sull’Expo. Anche questo un modo per ammettere che l’impegno non c’è mai stato. Non è un caso che in queste ore in cui si parla dei progetti su Tor Vergata dal governo non arriva neanche un commento. Sembra chiaro, quindi, che anche questa volta l’esecutivo ignorerà la Capitale.