Guerra aperta al Reddito di cittadinanza. Destre e Renzi insistono: va eliminato. Ma tutti i dati li sbugiardano. Per i Cinque Stelle il referendum di Iv è immorale. Da rivedere solo le politiche attive per il lavoro

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi continua a minacciare il Reddito di cittadinanza (“Se non cambia, il referendum si farà”).

Guerra aperta al Reddito di cittadinanza. Destre e Renzi insistono: va eliminato. Ma tutti i dati li sbugiardano. Per i Cinque Stelle il referendum di Iv è immorale. Da rivedere solo le politiche attive per il lavoro

A Renzi che continua a minacciare il Reddito di cittadinanza (“Se non cambia, il referendum si farà”) replica il leader del M5S. “Credo che sia vigliacco e immorale chiedere un referendum su questa misura di civiltà”, dice Giuseppe Conte, consapevole che lo strumento vada comunque rafforzato. E il governo è già al lavoro sulla revisione tanto per la parte relativa al sussidio tanto per le politiche attive. Su questo secondo fronte ieri c’è stato un incontro, convocato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando (nella foto), con le parti sociali.

Sul tavolo il programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) per il quale, tra Piano nazionale di ripresa e resilienza e React-Eu, ci sono a disposizione 4,9 miliardi, per raggiungere una platea di almeno tre milioni di persone entro il 2025, puntando su formazione, riqualificazione professionale e ricollocazione sul lavoro. Tra questi tre milioni ci sono anche i percettori del Rdc. Sui tempi per il via Orlando spera che il Gol entri in funzione prima dell’autunno, “in una fase nella quale ci sarà particolare esigenza di disporre di queste risorse anticipando un po’ le scadenze del Pnrr”.

Orlando ha affrontato, oltre al Piano nazionale per le competenze, anche il tema del rafforzamento dei centri per l’impiego. A oggi i dati sulle assunzioni in questi centri, come denuncia la sottosegretaria al Lavoro Rossella Accoto, sono impietosi. La Legge istitutiva del Rdc, dichiara l’esponente pentastellata, aveva previsto 11.600 nuovi ingressi ma, a distanza di più di due anni, le Regioni sono “in un colpevole ritardo”. Se a marzo gli assunti risultavano essere 1330, l’incremento nel secondo trimestre 2021 è stato di 868 unità. Quindi in totale siamo a 2198. E si sa che entro fine anno entreranno solo altre 422 risorse. Sulla parte del sussidio è al lavoro, invece, il Comitato scientifico presieduto da Chiara Saraceno.

Cambiamento della scala di equivalenza facendo valere di più la presenza dei minori in una famiglia, maggiore attenzione al territorio per quanto riguarda il peso dell’affitto sul sussidio e regole sulla prova dei mezzi per ottenere il sussidio sono alcuni dei temi su cui sta ragionando il team guidato dalla sociologa. Ma c’è una considerazione che non ammette repliche: il Rdc ha avuto il merito di ridurre il numero di poveri assoluti nel nostro Paese, vale a dire ha centrato l’obiettivo per cui, grazie alle battaglie dei Cinque Stelle, è stato introdotto. Questo è un dato di fatto certificato dalla Banca d’Italia, dall’Istat, dall’Inps e, in ultimo, dall’Ocse.

Laddove le proposte delle destre e dei renziani di trasferire i soldi del Reddito alle imprese per creare occupazione cozzano con i numeri ufficiali. Gli ultimi dati Inps dicono che a maggio sono stati attivati ben 142.272 rapporti di lavoro stagionali. Quasi il doppio rispetto al 2017 e 50mila in più sia rispetto al 2018 sia rispetto al 2019. Ovvero con il traino dell’industria, il mercato del lavoro è ripartito a un buon ritmo prima ancora dell’inizio della fiorente stagione turistica. Alla faccia di chi sostiene che il Rdc disincentivi il lavoro.