Guerra fredda nei Caraibi, l’embargo è solo un ricordo. Storico incontro tra i ministri degli Esteri di Usa e Cuba. Obama e Castro sugellano la fine delle ostilità

Il ghiaccio si è definitivamente rotto. Il disgelo Usa-Cuba compie un altro, significativo passo. E la fine della guerra fredda nei Caraibi sembra ormai vicina. Prima la storica stretta di mano tra il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez, in un incontro avvenuto prima dell’inizio del vertice delle Americhe a Panama. Poi la telefonata tra il presidente americano, Barack Obama, e il leader cubano Raul Castro.

L’INCONTRO
Entrambi sono attesi a Panama City e tra i due oggi dovrebbe avvenire un incontro informale destinato ad entrare nei libri di storia. Riguardo alla telefonata di ieri fra Obama e Castro si tratta della seconda conversazione nota al pubblico fra i leader dei due Paesi in più di 50 anni.

I COLLOQUI
La prima è stata in dicembre, poco prima dell’annuncio del disgelo fra Stati Uniti e Cuba con il riavvio delle relazioni fra Washington e L’Avana. Molto significativo anche l’incontro avvenuto tra Kerry e Rodriguez, il bilaterale di più alto livello tra i due Paesi da decenni. Nel 1961 Washington e L’Avana troncarono le relazioni diplomatiche reciproche. Al summit, che conterà sulla presenza di 35 leader del continente, tra i quali i presidenti del Venezuela, Nicolas Maduro, e del Brasile, Dilma Rousseff, Cuba partecipa per la prima volta dal 1962. Nell’ambito del disgelo nei rapporti bilaterali avviato a dicembre, i riflettori rimangono comunque puntati proprio sui movimenti di Obama e Castro. Qualche giorno fa la Casa Bianca ha sottolineato che i due leader avranno una “interazione” a margine del vertice. Secondo quanto riferito da Ben Cardin, membro della commissione Esteri del Senato Usa, il dipartimento di Stato avrebbe raccomandato ad Obama di rimuovere Cuba dalla lista nera degli stati sponsor del terrorismo.

PASSO IMPORTANTE
“La raccomandazione del Dipartimento di stato, dopo mesi di revisione tecnica – ha sottolineato Cardin – rappresenta un passo importante nello sforzo di creare relazioni più fruttuose con Cuba”. L’Avana è nella lista nera dal 1961 e ciò comporta per Cuba sanzioni economiche e l’impossibilità di ricevere aiuti.