Guerra in Ucraina, Di Maio: “Le bombe russe sulle case dei civili sono crimini di guerra. Stiamo lavorando per la pace”

Guerra in Ucraina, Luigi Di Maio: "Non stiamo entrando in guerra. Abbiamo risposto a una richiesta di aiuto".

Guerra in Ucraina, Di Maio: “Le bombe russe sulle case dei civili sono crimini di guerra. Stiamo lavorando per la pace”

“Ci sono bombe russe che stanno cadendo sulle case dei civili, questi sono crimini di guerra”. È quanto ha detto a Mattino 5 il ministro degli esteri, Luigi Di Maio parlando della guerra in Ucraina. “No”, non stiamo entrando in guerra ha risposto l’esponente dell’Esecutivo aggiungendo che l’Italia sta rispondendo “ad una richiesta di aiuto, fornendo supporto”. “È un paese invaso da Putin, è legittima difesa anche perché cittadini russi stanno protestando. Non stiamo entrando in guerra stiamo facendo arretrare Putin”.

Guerra in Ucraina, Di Maio: “Non stiamo entrando in guerra. Abbiamo risposto a una richiesta di aiuto”

Per Di Maio, Vladimir Putin “deve sedersi al tavolo della pace, e non lo farà con la gentilezza”. “Solo così possiamo farlo arretrare – ha aggiunto il ministro degli Esteri -, ma stiamo lavorando per la pace. Il presidente Zelensky ha chiesto l’adesione all’Unione Europea, per ora ha fatto solo questa richiesta, questa ambizione la dobbiamo assecondare, un segnale da dare a quel popolo, Putin deve sapere che dietro Zelensky c’è tutto l’occidente, l’Europa compatta che lui ha provato a dividere”.

“L’ambasciatore Zazo – ha detto ancora Di Maio a Mattino 5 – ha portato fuori dall’Ucraina circa centro nostri connazionali, 20 minori, lo ha fatto grazie al suo coraggio, è stata uno degli ultimi ambasciatori a lasciare Kiev, ora sta tornando a Leopoli dove sarà trasferita l’ambasciata italiana”.

“Gli ucraini stanno resistendo – ha proseguito il ministro -, il presidente Zelensky è ancora lì, gli ucraini oggi sono l’ultima barriera per la sicurezza dell’Europa, sostenere loro significa sostenere l’Europa, oggi stanno sostenendo il fronte europeo contro l’esercito russo e forse bielorusso”.

“Non portiamo la Nato in guerra per evitare lo scontro e il conflitto in Europa – ha detto ancora Di Maio -, e stiamo lavorando dal primo giorno per mitigare l’impatto della guerra sull’economia del nostro paese. Dopo l’Algeria nei prossimi giorni andrò in altri paesi per nuovi negoziati sugli approvvigionamenti. Se qualcuno pensava di ricattarci con il gas ha sbagliato Paese, noi abbiamo grandi possibilità di fare una diversificazione energetica”.