Dopo più di tre anni di guerra, l’Ucraina resta in balia di un conflitto che, anziché avvicinarsi alla sua naturale conclusione, appare sempre più senza via d’uscita. Come accade ormai da oltre un anno, le linee del fronte si confermano sostanzialmente stabili, malgrado le continue offensive russe e i contrattacchi ucraini. Uno scenario da film horror, con un conflitto che si è da tempo trasformato in una guerra di logoramento e che sta creando sempre più tensioni tra gli Stati Uniti di Donald Trump, sostenitori – seppur meno convinti rispetto al passato – di Kiev, e la Russia di Vladimir Putin, che a dispetto delle dichiarazioni roboanti sulla volontà di raggiungere un accordo diplomatico non accenna a ridurre le operazioni militari.
“Questa guerra insensata deve finire, e la pace, guidata dagli sforzi del presidente Trump, è l’unica via percorribile”, ha dichiarato Matthew Whitaker, ambasciatore statunitense presso la Nato, al termine di un incontro – definito “produttivo” – a Kiev con il presidente Volodymyr Zelensky. Parole che dimostrano, ancora una volta, come il tycoon sia stanco e deluso dallo zar, ma che non trovano seguito in azioni concrete, come la fornitura di armi all’Ucraina o l’imposizione di nuove sanzioni alla Russia.
Putin non si ferma più: la guerra in Ucraina è senza via d’uscita
Davanti a questo stallo diplomatico, la situazione sul campo resta drammatica. Nella notte la Russia ha lanciato un nuovo, massiccio attacco con droni contro la regione di Odessa, colpendo strutture portuali ed energetiche. A riferirlo è stato il governatore Oleg Kiper, secondo cui ci sono state “due ondate di raid” che hanno provocato incendi e danni diffusi, aggravando ulteriormente la crisi energetica nel Sud del Paese. Non va meglio nell’est dell’ex repubblica sovietica, dove continua l’assedio di Pokrovsk, nella regione di Donetsk.
Che la situazione sia complicata ma non ancora compromessa lo ha spiegato chiaramente l’intelligence militare ucraina, secondo cui “sono in corso feroci combattimenti con gli occupanti russi” nella cittadina, dove le forze speciali di Kiev dell’unità Timur stanno difendendo uno snodo logistico chiave. Dichiarazioni che lasciano intendere quanto il destino di Pokrovsk sia ancora appeso a un filo.
L’esercito di Kiev risponde colpo su colpo
Dal canto suo, l’esercito ucraino non è rimasto inattivo. Ha lanciato diversi attacchi con droni contro impianti petroliferi in territorio russo, tra cui le raffinerie Lukoil e Sibur nella regione di Nizhny Novgorod, da cui dipende parte dell’approvvigionamento energetico di Mosca. Poche ore dopo, un’esplosione ha colpito un impianto petrolchimico a Sterlitamak, nella regione della Baschiria, anche se le autorità locali parlano di “cause ancora in fase di indagine”.
In questo contesto, si aggiunge anche il mistero di una nave russa ormeggiata nel porto di Sebastopoli, in Crimea, andata improvvisamente a fuoco e gravemente danneggiata. Al momento non è chiaro cosa sia accaduto all’imbarcazione, dal momento che Kiev non ha rivendicato l’azione e Mosca non ha fornito spiegazioni ufficiali.
Quali sono i nuovi aiuti europei per l’Ucraina nel 2025?
Sul fronte diplomatico, Bruxelles ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti da 1,8 miliardi di euro a favore di Kiev, dopo che l’Ucraina ha completato la maggior parte delle misure richieste dall’Ue per il quinto versamento del programma di assistenza macrofinanziaria. I fondi, ha spiegato il Consiglio europeo, serviranno a “rafforzare la stabilità macrofinanziaria e garantire il funzionamento dell’amministrazione pubblica”.
A sostenere Kiev si muove anche Berlino: secondo il quotidiano Handelsblatt, il governo tedesco del cancelliere Friedrich Merz prevede di aumentare di almeno 3 miliardi di euro i fondi destinati all’Ucraina nel bilancio 2026, portando l’impegno complessivo a oltre 11 miliardi.
Come procede l’adesione dell’Ucraina all’Ue?
Giornata decisiva anche per l’iter di adesione di Kiev all’Ue. La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha riconosciuto che “l’Ucraina ha dimostrato un impegno notevole” nel portare avanti le riforme richieste “nonostante la guerra”. Tuttavia, nella bozza della relazione sull’allargamento, Bruxelles invita il governo a “invertire le tendenze negative recentemente emerse nella lotta alla corruzione e rafforzare lo Stato di diritto”.
Un parere in chiaroscuro che, però, è stato accolto con soddisfazione da Zelensky: “L’Ucraina si sta muovendo con sicurezza verso l’adesione all’Unione Europea ed è pronta ad aprire i Cluster 1, 2 e 6”, ha scritto su X. E poi ha aggiunto: “Ci aspettiamo un’azione decisiva da parte dell’Ue per superare gli ostacoli artificiali. L’unità e la forza sono i due elementi chiave per una pace duratura in Europa”.