I Giochi contro il riciclaggio. Boom di segnalazioni sospette. Crescono del 74% gli alert dei concessionari. Solo negli ultimi sei mesi 3.200 anomalie

Si inasprisce la lotta al riciclaggio effettuato attraverso il reimpiego di denaro nel gioco legale

Si inasprisce la lotta al riciclaggio effettuato attraverso il reimpiego di denaro nel gioco legale da parte degli scommettitori. La legge infatti impone a tutti i professionisti e alle società, incluse quelle che operano nel settore dei giochi, che sospettano i propri clienti di riciclare soldi, di segnalarli alle autorità. Nel secondo semestre del 2018 il numero di operazioni sospettate di pulire il denaro sporco, effettuate dai prestatori di servizi di gioco, ha toccato quota 3.203 unità (per un controvalore pari a 184 milioni), con un incremento del 74% rispetto ai primi sei mesi dell’anno, quando le loro segnalazioni si erano fermate a 1.864.

Gli alert inviati dai concessionari all’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (Uif), la struttura della Banca D’Italia deputata alla coordinamento delle informazioni relative al riciclaggio, hanno riguardato le giocate legali effettuate in qualsiasi modalità, dall’online alle sale da gioco, passando per le Video Lottery Terminal (Vlt), e più in generale ogni tipo di scommessa, data in concessione dall’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane, che prevede il pagamento di un premio in denaro. Tale incremento di segnalazioni sospette ha portato il settore del gioco legale a scalare di tre posizioni, rispetto all’anno precedento, la classifica dei soggetti più attivi nella lotta al riciclaggio.

Infatti il 2017 (primo e secondo semestre) si era chiuso con Banche e Poste al primo posto per numero complessivo di segnalazioni sospette, poste in essere dai propri clienti, pari a 72.171, seguite dagli intermediari e operatori finanziari con 13.347. La terza categoria più attiva nell’indagare le transazioni pià a rischio di reimpiego di capitali illeciti, lo scorso anno, è stata quella dei prestatori di servizi di pagamento comunitari con 6.575, seguiti dai professionisti con 4.969, mentre i prestatori di servizi di gioco, con 2.600 operazioni segnalate, erano al settimo posto.

Complessivamente nel 2018 (primo e secondo semestre) i primi tre posti sono rimasti rispettivamente occupati da Banche e Poste con 71.054 segnalazioni, seguite dagli intermediari e operatori finanziari con 16.139 alert, e dai prestatori di pagamento comunitari (9.006). Il quarto posto dei soggetti più attivi nell’ identificare le transazioni a rischio riciclaggio è stato occupato dai prestatori di servizi di gioco con 5.067 operazioni segnalate, pari al 5,2% del totale delle transazioni sospette inviate, da tutti i soggetti obbligati a tali verifiche, all’Unità di Informazione Finanziaria. Facendo così finire al quinto posto, con 4.818 alert, i professionisti. Intanto, ieri, il sottosegretario al Lavoro, Massimo Durigon, ha spiegato come una parte delle risorse trovate dal Governo per finanziare il decreto che consente il pensionamento anticipato previsto da Quota 100, sia stata reperita grazie all’introduzione di “una piccola tassa posta a valere sul settore dei giochi”.