Il decreto “Salva banche” finisce sotto la lente d’ingrandimento del Tribunale amministrativo del Lazio che vuole vederci chiaro sul salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Carife. Un mese di tempo quello concesso alla Banca d’Italia per depositare al Tar l’atto di valutazione definitiva relativa alla procedura che ha portato all’azzeramento del valore dei titoli delle quattro banche.
LA DECISIONE – Dopo la discussione nel merito dei ricorsi presentati da Codacons, alcune Fondazioni bancarie (Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Jesi, Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro) e soci stessi il Tar, con una serie di ordinanze istruttorie, ha chiesto a Bankitalia anche “una relazione integrativa circa lo stato del procedimento successivo alla valutazione definitiva, comprensivo di eventuali sopravvenienze”. Una nuova udienza, dove si discuterà nel merito, è stata fissata per il 4 ottobre. I giudici amministrativi scrivono che “la valutazione definitiva costituisce un elemento fondamentale dell’intera procedura e non può pertanto rimanere estranea al giudizio eventualmente proposto nei confronti di atti emanati sulla base della sola valutazione provvisoria”. Il Tar prosegue spiegando che “nella presente fattispecie l’avvio della risoluzione è stato disposto sulla base di una valutazione provvisoria e che agli atti di causa non è stata ancora acquisita la valutazione definitiva successivamente intervenuta”. Per questo Banca d’Italia avrà 30 giorni per presentare quanto richiesto.