“Per il Movimento cinque stelle assicurare diritti, tutele e condizioni di lavoro più eque e dignitose è una priorità”, dice il senatore pentastellato Iunio Valerio Romano (leggi l’intervista). Lo dimostrano, d’altronde, i tanti provvedimenti approvati in questi mesi, dal Decreto Dignità al Reddito di Cittadinanza a quelli in cantiere come il Salario minimo o le proposte di legge di lotta al Caporalato. Ed è proprio il disegno di legge relativo al salario minimo, la prossima battaglia che attende il Movimento. “Sui tempi – dice non a caso il senatore Romano – penso che una volta approvata la legge di Bilancio, ci metteremo subito al lavoro per approvare la legge sul Salario minimo orario. La nostra proposta prevede una paga di 9 euro all’ora”.
La Costituzione italiana, d’altronde, all’articolo 36 afferma che “il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata e sufficiente alla qualità e quantità del lavoro svolto”. Eppure, spiega ancora Romano, “il lavoro a cottimo è una realtà presente e intollerabile, figlio delle distorsioni del sistema e della deregulation di alcuni settori, che ha creato categorie come i Riders, senza tutele e diritti, di cui nessuno si occupato prima che il Movimento andasse al Governo. Con la Legge Salva Imprese abbiamo sanato questa situazione”.
“Finora – aggiunge romano – i Riders erano considerati invisibili. Ci siamo occupati di loro, introducendo norme che hanno esteso alla categoria per la prima volta diritti e tutele in caso di malattia o infortuni sul lavoro. Contrastare nuove forme di schiavismo, mi passi il termine, che rinnegano decenni di lotte per i diritti, è una battaglia di civiltà e di dignità, che il M5S ha a cuore”.
Non è un caso che, appena insediatasi al ministero del Lavoro, Nunzia Catalfo (nella foto a destra) ha detto chiaramente che il piano per prevenire gli infortuni sul lavoro ma anche una legge chiara sul salario minimo saranno due obiettivi imprescindibili di questo Governo.