I marò rischiano la vita. Ennesimo schiaffo all’Italia

di Nicoletta Appignani

E sì che Mario Monti aveva garantito che non ci sarebbe stato il rischio di pena di morte per i due marò. D’altronde glielo aveva confermato il premier Manmohan Singh.
E invece, di nuovo, l’India cambia idea e affida ufficialmente il destino dei due fucilieri di marina alla Nia, l’unità antiterrorismo, quella che si occupa di reati che prevedono la pena di morte. Non solo. I giudici hanno anche aggiunto che dovrà agire nel più breve tempo possibile.
Il presidente del massimo organismo giudiziario indiano, Altamas Kabir, ha letto una breve ordinanza scritta in cui si dice che “non è responsabilità della Suprema Corte di New Delhi decidere quale tipo di agenzia di polizia utilizzare per le indagini”.
E adesso i legali che rappresentano Massimiliano Latorre, Salvatore Girone e l’Italia, dovranno scegliere se presentare un eventuale ricorso contro questa decisione.

“La pronuncia stabilisce che del caso continuera’ a occuparsi la Nia, ma vediamo prima quali capi d’accusa saranno formulati a carico dei due marò”, hanno affermato fonti del collegio difensivo. “Sarà questo a determinare la nostra linea di condotta”, hanno aggiunto.
Roma infatti aveva contestato la giurisdizione dell’anti-terrorismo indiano proprio perchè era stata invocata una legge del 2002 in materia di sicurezza marittima, che prevede la pena di morte per atti terroristici o di pirateria coinvolgenti navi battenti la bandiera indiana, come il battello a bordo del quale si trovavano i due pescatori, il cui omicidio a colpi di arma da fuoco e’ attribuito ai due fucilieri di marina italiani.
Il caso di specie, secondo la difesa dei marò, sarebbe però estraneo all’ambito di applicazione di tali norme.
Per adesso Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rimangono in libertà su cauzione e continueranno a risiedere nell’ambasciata d’Italia a New Delhi. Ma nel frattempo questa sentenza arriva come uno schiaffo, l’ennesimo, in faccia all’Italia.
Che riguardo alla vicenda dei marò ha ormai perso ogni credibilità nazionale ed internazionale.