I neonazisti in Germania hanno diritto di esistere. La Corte costituzionale dà ragione all’Npd: respinta l’idea di messa al bando

La Corte costituzionale ha respinto l'iniziativa del Bundesrat, il Senato tedesco, che voleva escludere i neonazisti dalla rappresentanza nelle Istituzioni.

Il Partito Nazionaldemocratico di Germania (Npd), di ispirazione xenofoba, non può essere messo al bando della vita politica . La Corte costituzionale ha respinto l’iniziativa del Bundesrat, il Senato tedesco, che voleva escludere i neonazisti dalla rappresentanza nelle Istituzioni: l’Npd non ha abbastanza peso per riuscire a tradurre in pratica gli scopi sovversivi dell’ordine democratico. Per i giudici, insomma, non ha i numeri per rappresentare una reale minaccia. I Länder avevano lanciato l’offensiva contro i neonazisti dopo alcuni episodi di intolleranza addebitati proprio ai militanti del soggetto razzista.

“La richiesta è stata respinta, in quanto l’Npd persegue obiettivi anticostituzionali, ma non ci sono elementi concreti tali da suggerire che l’azione del partito possa avere successo”, ha detto il presidente della Corte, Andreas Vosskuhle. Attualmente l’Npd ha un eurodeputato e circa 340 consigliere comunali: la stragrande maggioranza sono tutti nelle regioni orientali e in particolare in Sassonia.  Il tentativo era già naufragato nel 2003: in quel caso a muoversi fu direttamente il Bundestag, la Camera tedesca. La Corte in quel caso parlò di un eccesso di infiltrazioni dei servizi segreti all’interno del partito neonazista.