I partiti anti-Euro agitano sempre più la Germania

di Fabrizio Gentile

Nonostante sia considerata la locomitiva dell’Europa, nonostante sia lei a dettare legge sulle politiche comunitarie, nonostante l’euro tedesco sia forte quanto il suo antenato marco, in Germania non tutti sono convinti che continuare ad utilizzare la moneta unica sia la soluzione migliore per l’economia. A due settimane dalle elezioni per la Cancelleria del 22 settembre, infatti, l’incubo che agita i partiti tedeschi rappresentati in parlamento è un eventuale ingresso al Bundestag del partito antieuro “Alternative fuer Deutschland” (AfD). Lo Spiegel scrive che se la formazione guidata dall’economista Bernd Lucke riuscisse a superare la soglia di sbarramento del 5%, “i rapporti di forza in parlamento risultano sconvolti”. Mentre Lucke si dice convinto che AfD otterra’ il 7%, l’ultimo sondaggio Forsa indica la formazione creata lo scorso febbraio al 4%, ad un passo dalla soglia di sbarramento del 5%, mentre il presidente dell’istituto di sondaggio Emnid, Klaus-Peter Schoeppner, dichiara al settimanale di Amburgo che e’ ipotizzabile un altro 2-2,5% in piu’.

Previsioni e paure
“C’è da aspettarsi una suspense”, aggiunge il sondaggista, sottolineando su un eventuale ingresso in parlamento “non sono in grado di fare previsioni”. Un eventuale ingresso di AfD al Bundestag farebbe sicuramente perdere la maggioranza assoluta all’attuale coalizione tra Cdu/Csu e liberali della Fdp guidata da Angela Merkel e renderebbe impossibile anche una teorica, anche se improbabile, coalizione tutta di sinistra tra Spd, Verdi e Linke, con l’unica alternativa della Grosse Koalition. La ‘Sueddeutsche Zeitung’ scrive che “uno spettro si aggira per Berlino, si chiama AfD e mette paura ai partiti tradizionali”. Nel frattempo la nuova formazione tappezza la Germania con manifesti con la scritta “Perche’ tutti i nostri soldi finiscono in Grecia e non si usano per riparare strade e ponti rotti?”, a cui si aggiunge lo slogan “perche’ ai pensionati resta tanto poco in tasca? Chi paga i debiti ammucchiati dai nostri politici?”. Lo Spiegel scrive che “finora i partiti ignorano in maniera deliberata AfD, per non suscitare l’attenzione, ma nessuno e’ in grado di dire come un nuovo gruppo parlamentare cambierebbe il clima al Bundestag”.

L’Euro rovina l’Europa
La formazione di Lucke ha affisso infatti ovunque manifesti con lo slogan “l’euro rovina l’Europa”, mentre chiede anche “un’immigrazione sulla base della qualificazione professionale, non a spese dello stato sociale”, slogan molto vicino a quello dei neonazisti della Npd, che chiedono “no all’immigrazione dentro lo stato sociale”. Il settimanale di Amburgo scrive che nel frattempo la nuova formazione politica e’ diventata “la bestia nera dell’estremismo di sinistra”, con il risultato che “i suoi manifesti vengono strappati”, mentre una settimana fa durante un comizio a Brema Lucke e’ stato aggredito da un gruppo di autonomi. Lo Spiegel nota che “diversamente dalla Npd, AfD dispone nelle sue file di intellettuali e la cosa aiuta”. Anche il sondaggista Schoepner sottolinea che “simpatizzare con AfD non appare una cosa contraria alla morale”.

Razzismo latente
E’ abbastanza evidente che la battaglia sull’Euro racchiuda in sé anche una componente sciovinista, di presunta superiorità politica ed economica, di insofferenza nel considerare l’economia europea come un sistema unico dove la stabilità dei diversi Paesi è garanzia di crescita per tutti; ma non ci sono gli stermisti a mettere in discussione l’Euro, bensì anche alcuni economisti che vedrebbero di buon occhio non tanto e non solo il ritorno alle monete nazionali, ma la determinazione di un Euro a doppia velocità che consenta investimenti e gestioni separate tra le aree dell’Europa che, come si usa dire, vanno a doppia velocità.